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L'amministrazione Trump da oggi potrebbe espandere il suo raggio di azione contro il Venezuela, dal momento che designa Nicolas Maduro e i suoi alleati di governo come membri di un'organizzazione terroristica, il 'Cartel de los Soles'. La mossa arriva nel mezzo di una campagna che da mesi gli Stati Uniti stanno conducendo con il dichiarato obiettivo di combattere i narcotrafficanti, con raid a largo delle coste venezuelane che hanno fatto decine di morti. E dopo che la scorsa settimana il segretario di Stato, Marco Rubo, ha dichiarato che il "Cartel de los Soles" sarebbe "responsabile di violenza terroristica" nell'emisfero occidentale.
Secondo diversi esperti, però il Cartel de los Soles, formula usata per descrivere una rete di gruppi venezuelani all'interno delle forze armate collegati con i narcotrafficanti, non può essere paragonata ai tradizionali cartelli criminali che sono stati designati dagli Usa come gruppi terroristici, perché manca di una gerarchia e di una struttura. Altri spiegano poi che tecnicamente il cartello non esiste neanche nel senso convenzionale del termine. I venezuelani hanno iniziato ad usare questo termine negli anni '90 per riferirsi ai vertici militari che si arricchivano con il narcotraffico. Con l'espandersi della corruzione a tutti i livelli del governo prima con il presidente Hugo Chavez, e poi con Maduro, il termine è stato usato genericamente per esponenti del governo e della polizia coinvolti in traffici illegali. I "soli" si riferiscono coi alle spalline sulle uniformi degli alti ufficiali. E' dal 2020, quando il dipartimento di Giustizia della prima presidenza Trump ha incriminato il leader venezuelano e il suo entourage per narcoterrorismo, si è iniziato poi a usare il termine per indicare l'organizzazione di narcotrafficante guidata da Maduro. "Non è un gruppo di persone che si identificano tra di loro come membri, non hanno incontri regolari, non hanno una gerarchia", spiega al Washington Post Adam Isaacson, analista del Washington Office on Latin America. "Stanno designando una cosa che non esiste e che non è un'organizzazione terroristica come tale", gli fa eco, parlando con la Cnn, Brain Finucane, ex avvocato del dipartimento di Stato specializzato nella questione dei poteri di guerra. La mossa dell'amministrazione Trump infatti darà al presidente l'autorità di imporre nuove sanzioni su beni e infrastrutture di Maduro. Anche se, sottolineano gli esperti legale, questa da sola non autorizza esplicitamente il ricorso alla forza letale. All'interno dell'amministrazione Trump sono di diverso avviso, e ritengono che la designazione darà agli Stati Uniti maggiori possibilità militari di colpire all'interno del Venezuela. Eventuali raid terrestri o altre azioni sarebbero quindi un'espansione all'operazione avviata a settembre che, oltre ai raid in mare, comprende un massiccio schieramento di forze navali di fronte alle coste del Venezuela. Trump ha dichiarato di non escludere un'azione militare contro Caracas anche se negli ultimi giorni ha avanzato la possibilità di colloqui diretti con Maduro.
—internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Venezuela, Trump designa Maduro come capo di organizzazione terroristica
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