Il Tribunale Collegiale di Lamezia Terme (Presidente Angelina Silvestri, a latere Rosario Aracri e Sabrina Marasco) ha assolto, con la motivazione di rito “perché il fatto non sussiste”, Giuseppe Notarianni, Carmen Bonafè (difesi dall’avv. Aldo Ferraro), Aldo Notarianni, Giuseppina Giampà (difesi dagli avv. Viscomi e Trasimeno), Pasqualina Bonaddio (difesa dall’avv. Francesco Gambardella) e Rosa Giampà (difesa dall’avv. Antonio Larussa), accusati di estorsione pluriaggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la cosca mafiosa Giampà di Lamezia Terme.
Il Pubblico Ministero della Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha, invece, chiesto la condanna di tutti gli imputati a 9 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno ritenendoli tutti colpevoli del reato che veniva loro contestato, evidenziando le convergenti dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, che riscontravano la persona offesa.
Dopo una articolata istruttoria dibattimentale in cui sono stati sentiti quasi tutti i collaboratori di giustizia del lametino, oltre ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lamezia Terme e dopo l’esame ed il controesame della persona offesa, all’udienza di oggi l’Ufficio di Procura ha depositato tutte le sentenze pronunciate nel corso degli anni rispetto alle cosche mafiose operanti nel comprensorio lametino, nonché quelle che hanno ritenuto la credibilità dei collaboratori di giustizia escussi.
All’esito, il Tribunale, dopo la camera di consiglio, ha assolto tutti gli imputati “perchè il fatto non sussiste” riservandosi 90 giorni per il deposito delle motivazioni.

















