x

x

sabato, 15 Novembre, 2025
HomeAttualitàTim vuole esternalizzare Telecontact: lunedì sciopero e corteo dei lavoratori

Tim vuole esternalizzare Telecontact: lunedì sciopero e corteo dei lavoratori

Lunedì 17 novembre i lavoratori dei call center Telecontact saranno in sciopero per l’intera giornata e dal 18 novembre al 16 dicembre si asterranno dal lavoro tutti i giorni a fine turno. Lo annunciano i sindacati in difesa dei 1.591 lavoratori di Telecontact che «il Gruppo Tim vuole esternalizzare cedendoli a Dna, una Srl con un capitale sociale di appena 10mila euro, esiguità che insospettisce e preoccupa». Un’operazione societaria che i sindacati confederali giudicano «sconsiderata fatta al solo scopo di liberarsi di 1.591 occupati – l’80% donne – e alla quale si oppongono con forza».
Lo sciopero di lunedì sarà accompagnato da presidi e iniziative nelle città interessate: a Roma, dove gli addetti Telecontact sono 336, Slc Cgil e Uilcom Uil terranno un presidio dalle 9.30 sotto la sede di Poste Italiane in viale Europa 190. Qui confluiranno anche i lavoratori di Napoli (303 occupati) e l’Aquila dove gli occupati a rischio sono 30. Dalle 9.30 di lunedì in presidio anche i lavoratori di Catanzaro (433 occupati a rischio, qui anche un corteo), di Caltanissetta (336) Ivrea (89) e Aosta (30).

«Poste Italiane (il cui azionista di maggioranza è lo Stato attraverso il ministero delle Finanze e Cassa depositi e prestiti) è l’azionista di riferimento di Tim e i sindacati chiedono che renda maggiormente comprensibili le sue intenzioni rispetto alle prospettive del Gruppo Tim. Le istituzioni battano un colpo – dichiarano – e chiariscano il disegno il cui tratteggio è iniziato con la cessione della rete e che a oggi non sembra ancora concluso».
«Vogliamo dire a Tim (che nel terzo trimestre di quest’anno ha dichiarato ricavi per 10 miliardi), che abbiamo ben compreso la natura di questa operazione, priva di un disegno industriale e finalizzata esclusivamente a ridurre i costi. Un’operazione che avrà quale unica conseguenza quella di espellere le lavoratrici e i lavoratori Telecontact dal Gruppo Tim gettandoli nel travagliato mondo degli outsourcer che di certo non ha bisogno di ulteriore forza lavoro ma che, al contrario, nei prossimi anni è prevedibile registrerà un trend opposto. Invece di proseguire con lo smembramento del Gruppo Tim – afferma la segreteria nazionale di Slc Cgil – sarebbe opportuno che le professionalità presenti in Telecontact venissero sfruttate e i lavoratori, che hanno competenze e capacità consolidate e una età media di almeno 15 anni inferiore a quella dei dipendenti della casa madre, venissero valorizzati e non espulsi. Dopo la cessione della rete avremmo immaginato un percorso inverso: non un’ulteriore cessione, semmai una internalizzazione, con una possibile riconversione professionale da gestire senza traumi, viste le molte attività che Tim gestisce al suo interno».

Slide
Slide
Slide
Slide
Tenuta delle Grazie 13_6_2024

«Il sindacato confederale – conclude la nota – contrasterà con tutti i mezzi necessari questa operazione per garantire stabilità ai lavoratori di Telecontact – per la stragrande maggioranza a part time – a cui Tim sta cancellando un sereno futuro lavorativo»

SEGUICI SUI SOCIAL

142,034FansLike
6,832FollowersFollow
380FollowersFollow

spot_img

ULTIME NOTIZIE