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sabato, 18 Ottobre, 2025
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M5S, oggi il Consiglio nazionale: attesa la ‘mossa’ di Appendino

(Adnkronos) – Potrebbe essere un Consiglio nazionale da dentro o fuori, quello di oggi, per Chiara Appendino. L’ex sindaca di Torino, nella riunione che si terrà in streaming dalle 10 del mattino assieme ai maggiorenti del Movimento 5 stelle, potrebbe tirare le fila e decidere se presentare a Giuseppe Conte le dimissioni dalla carica di vicepresidente, come ventilato nell’assemblea dei parlamentari di martedì scorso.  La lunga telefonata di giovedì con l’ex premier, che lei ha voluto, non è stata risolutiva per appianare le divergenze in merito alla rotta che il movimento ha preso, con e senza alleanza con il Partito democratico – che pure ha un peso notevole nei ragionamenti di Appendino.  Se, infatti, anche nella seconda parte del Consiglio nazionale, iniziato mercoledì per discutere dell’indirizzo politico del Movimento 5 stelle e a cui la deputata non ha partecipato, si dovesse continuare ad 'autoassolversi', proseguire nel portare acqua al mulino di chi, un tempo, si combatteva quasi con ferocia, come per esempio Eugenio Giani, rallegrandosi del 4%, Appendino potrebbe per davvero mettere le sue dimissioni sul tavolo di Conte. Che no, spiegano fonti vicino a lei, non sarebbero affatto un gesto simbolico. Al netto del fatto che, come spiegato dallo stesso presidente, i suoi vice scadono dalla carica insieme a lui, per l'ex sindaca avrebbero il significato di dare una scossa, smuovere le coscienze, creare un dibattito e seguire una linea più coerente rispetto al corso pentastellato di un tempo. Se tornare agli albori è impossibile, non tradirsi del tutto è un dovere morale. E quindi il dilemma, piuttosto, sarebbe per il futuro, di Appendino, certo, ma anche di quei Cinquestelle che orbitano nella sua galassia. La sua volontà non sarebbe quella di aprire una fronda, e non vuole fare le scarpe a Conte, motivo per cui non si è candidata alla leadership del movimento perché il suo obiettivo non è sostituirlo. Quanto alla possibilità di vederla con un'altra casacca, lei stessa ha più volte ribadito che la sua casa è solo il Movimento 5 stelle. Quello stesso Movimento 5 stelle che ora, a leggere le interviste, la mette sul banco degli imputati. Per una Vittoria Baldino che, pur distante dall'Appendino pensiero sulle alleanze, ha salutato con favore la necessità di dialogo, ci sono stati altri esponenti di peso che ci sono andati giù pesanti con la vicepresidente, ed è per questo che l'ex sindaca ha ricevuto la solidarietà di molti suoi colleghi, persino quelli lontani dalle sue posizioni. E quindi il dilemma, piuttosto, sarebbe per il futuro, di Appendino, certo, ma anche di quei Cinquestelle che orbitano nella sua galassia. La sua volontà non sarebbe quella di aprire una fronda, e non vuole fare le scarpe a Conte, motivo per cui non si è candidata alla leadership del movimento perché il suo obiettivo non è sostituirlo. Quanto alla possibilità di vederla con un'altra casacca, lei stessa ha più volte ribadito che la sua casa è solo il Movimento 5 stelle. Quello stesso Movimento 5 stelle che ora, a leggere le interviste, la mette sul banco degli imputati. Per una Vittoria Baldino che, pur distante dall'Appendino pensiero sulle alleanze, ha salutato con favore la necessità di dialogo, ci sono stati altri esponenti di peso che ci sono andati giù pesanti con la vicepresidente, ed è per questo che l'ex sindaca ha ricevuto la solidarietà di molti suoi colleghi, persino quelli lontani dalle sue posizioni.  Dall'altra parte della barricata, i problemi da risolvere sembrano essere altri. Ieri Conte si è concentrato sulla manovra e sulla vicenda Ranucci, per cui ha organizzato anche un presidio di solidarietà e a favore della libertà di informazione per martedì a Roma. Nel merito, però, quello che aveva da dire lo ha detto senza fronzoli di fronte alle telecamere il giorno in cui il caso è scoppiato per davvero: "Il nostro processo costituente ha definito il M5s come una forza progressista indipendente – aveva detto per spegnere le polemiche -. Si va insieme solo se ci sono programmi chiari e concordati per iscritto con obiettivi strategici condivisi". Insomma, nessun duello in vista. Né domani, né nei giorni a venire. 
—politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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