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giovedì, 2 Ottobre, 2025
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Processo “Eureka”, sul narcotraffico delle cosche dello Jonio reggino: 76 condanne e 7 assoluzioni.

Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Reggio Calabria, Antonino Foti, ha emesso 76 condanne e 7 assoluzioni nei confronti degli imputati che avevano scelto il rito abbreviato nell’ambito del processo di primo grado “Eureka”. L’inchiesta, condotta dai Carabinieri del ROS e del Comando provinciale e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria (allora guidata dal Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo), aveva portato nel maggio 2023 al sequestro di ben 3 tonnellate di cocaina e all’arresto di 108 persone. L’indagine nata dalla complessa inchiesta sul traffico internazionale di droga che ha coinvolto le cosche della ‘ndrangheta ionica di Reggio Calabria.

83 sono statio gli imputati che hanno optato per il rito abbreviato, la condanna più dura è stata inflitta a 21 persone. Questi hanno ricevuto la pena di 20 anni di reclusione ciascuna. L’indagine “Eureka” ha svelato l’esistenza e l’operatività di tre maxi-associazioni criminali specializzate nel traffico internazionale di stupefacenti, riconducibili alle storiche famiglie della ‘ndrangheta di San Luca: Pelle, Strangio, Nirta, Mammoliti e Giorgi. Queste cosche mantenevano le loro sedi decisionali nel reggino, ma con ramificazioni e basi logistiche diffuse in diverse regioni d’Italia e all’estero.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

La DDA, oggi diretta dal procuratore Giuseppe Borrelli, ha ricostruito in dettaglio i flussi di denaro generati dalla compravendita di droga. Sono state accertate movimentazioni per circa 22,3 milioni di euro. Queste gestite da organizzazioni composte anche da specialisti stranieri nel pick-up money o da spalloni che trasportavano denaro contante attraverso l’Europa. I soldi venivano riciclati e reinvestiti in diversi Paesi (Panama, Colombia, Brasile, Ecuador, Belgio, Olanda). Erano utilizzati per l’acquisto di auto e beni di lusso. Ma anche per avviare e finanziare attività commerciali in Francia, Portogallo e Germania, sfruttando spesso attività di autolavaggio.

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