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martedì, 18 Novembre, 2025
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Reggio Calabria, No a minuto di silenzio per Charlie Kirk: polemiche in Consiglio comunale

La tragica morte in Usa di Charlie Kirk è approdata anche in Consiglio comunale a Reggio Calabria dove è divampata la polemica
per la mancata concessione di un minuto di silenzio a sua memoria. Il consigliere del gruppo misto Massimo Ripepi, autore della richiesta, parla di “diktat del Pd” e “vergognoso tradimento dei valori cristiani”. Il presidente dell’assemblea, il dem Enzo Marra, ribatte sostenendo che è stato “adottato parametro non dissimile rispetto ad altri precedenti casi”.
Secondo Ripepi, si trattava di “un gesto semplice, umano e cristiano per ricordare una vita spezzata per la fede in Gesù Cristo”. E definisce “un trucco da politicanti consumati” la decisione di Marra di dare la parola al capogruppo del Partito democratico Giuseppe Marino che ha chiesto dieci minuti di sospensione. “Una scusa – afferma Ripepi per guadagnare tempo e ricevere indicazioni dal sindaco e dalla segreteria nazionale del Pd. Dopo questo teatrino, il presidente, consultatosi presumibilmente con i vertici del partito, ha rifiutato di concedere il minuto di silenzio, adducendo motivazioni che provo vergogna persino a riferire”.

“Pur riconoscendo la gravità e l’efferatezza dell’omicidio di Charlie Kirk, con l’aggravante di considerare il fatto come un attentato alla libertà di pensiero, che questa amministrazione considera sacra ed inviolabile – ribatte Marra – si è ritenuto di non concedere un minuto di silenzio, per quanto concerne avvenimenti americani, seppur impattanti nel contesto internazionale, i cui risvolti sono stati già ampiamente strumentalizzati sotto l’aspetto politico anche in Italia”. Marra spiega quindi che “si è adottato un parametro di valutazione non dissimile rispetto a quello adottato tre anni fa, in occasione della morte di cinque persone per l’assalto al Campidoglio Capitol Hill a Washington, o più recentemente, quando una deputata del Partito Democratico del Minnesota, insieme a suo marito, anch’egli politico democratico (il senatore John Hoffman), furono uccisi per motivi politici”.

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Razzista, antisemita, islamofobo, ostile ai trans, no vax, anti abortista, pro armi e pro pena di morte: Charlie Kirk, l’influente attivista di destra ucciso in un campus in Utah, era anche tutto questo, divisivo, provocatorio, incendiario.
Ecco alcune delle sue frasi shock, quelle con cui aveva infiammato il popolo Maga, pronunciate durante eventi pubblici o scritte sui social, quasi un manifesto dell’America bianca e rurale che rappresenta il bacino elettorale di Trump.
– “Il prezzo che paghiamo per la libertà di possedere armi è che qualcuno talvolta sarà ucciso”.
– “La cultura dell’assassinio si sta diffondendo nella sinistra. La sinistra è trascinata in una frenesia violenta. Ogni risultato negativo, che sia la sconfitta a una elezione o in tribunale, giustifica una risposta massimalista”.
– “L’aborto va vietato. Se mia figlia di dieci anni venisse violentata dovrebbe partorire” un eventuale figlio concepito nello stupro.
– “Michelle Obama, donna di colore, ha un cervello inferiore di quello di una donna bianca”. “Quando vedo un pilota nero su un aereo mi chiedo se è qualificato”. “Dovrebbe essere legale bruciare una bandiera arcobaleno o di “Black Lives Matter” in pubblico”.
– “Importare milioni di musulmani è un suicidio per la nostra civiltà”. “L’Europa deve fermarsi o morirà. L’islam non è compatibile con la civiltà occidentale”.
– “Un uomo che si identifica come trans sta vestendo una maschera da donna esattamente come io potrei vestire una maschera da nero. E sta facendo qualcosa di malvagio, non importa che nella sua testa lui pensi di star facendo una cosa buona: anche i nazisti lo pensavano”.
– “Tanti libri di testo non riescono a presentare agli studenti più versioni dei fatti su un tema. Gli studenti vengono spinti verso un’educazione che demonizza la libera impresa ed elogia la lotta di classe”.
– “Le condanne a morte dovrebbero essere pubbliche, veloci, trasmesse in televisione. Penso che a una certa età sarebbe anche un’iniziazione. A quale età si dovrebbe cominciare a vedere esecuzioni pubbliche?”.

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