Non ce l’ha fatta Francesco Mirabelli, il bimbo di tre anni e mezzo rimasto gravemente ferito venerdì scorso da una trave in legno che gli ha schiacciato il fegato mentre giocava in un parco giochi urbano nel quartiere Moderata Durant di Vibo Valentia. Il bambino, figlio di una neurologa in servizio all’ospedale cittadino, venerdì sera, era arrivato al parco giochi, di proprietà del Comune, insieme ai genitori.
La madre ha cercato subito di rianimarlo, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza del 118 che ha trasportato il bambino in ospedale in gravi condizioni. All’ospedale di Vibo, i medici avevano sottoposto il piccolo ad un primo intervento riuscendo a tamponare l’emorragia ma, vista la gravità delle condizioni, era stato deciso il trasferimento a bordo di un aereo militare, al Bambino Gesù di Roma. Il quadro clinico sembrava essere migliorato dopo il secondo intervento chirurgico eseguito, ma è precipitato nelle ultime ore. Francesco è in morte encefalica ma il suo cuoricino continua a battere. Le notizie che giungono dal Bambino Gesù, riferiscono che si attende solo la conferma clinica della morte cerebrale, dopo il periodo di tempo che, in casi analoghi, prevede il protocollo.
La Procura di Vibo ha aperto un fascicolo d’indagine, al momento contro ignoti, (con l’inchiesta affidata alla Polizia) per accertare tutte le responsabilità per l’accaduto. L’attrezzo in legno, posto sotto sequestro dopo l’incidente, del percorso fitness, con il quale si è ferito il bimbo, pare fosse segnalato come gioco non adatto ai bambini più piccoli. La Procura, inoltre, ha conferito l’incarico al perito tecnico, l’ingegner Giuseppe Venanzio, per accertare eventuali profili di responsabilità, tenendo conto dell’adeguatezza e della sicurezza della struttura in legno sottoposta a sequestro.