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martedì, 12 Agosto, 2025
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Emergenza botulino: i sanitari della struttura privata non avrebbero riconosciuto subito i sintomi

Per i casi di botulismo nell’alto tirreno cosentino si potrebbe aprire anche un’altra pista di indagine. E’ la stessa Procura della Repubblica di Paola che lo ha reso noto: “Va evidenziato che, in alcuni casi, il decorso clinico è stato aggravato dalla mancata tempestiva diagnosi, in quanto i sintomi non sono stati immediatamente riconosciuti come compatibili con intossicazione da botulino, ritardando pertanto l’avvio del trattamento specifico“.

Secondo quanto accertato, infatti, Luigi di Sarno, il 52enne di Cercola, nel Napoletano, deceduto nei pressi dello svincolo autostradale di Lagonegro, si sarebbe recato presso il Pronto Soccorso del Tirrenia Hospital a Marina di Belvedere Marittimo, mentre Tamara D’Acunto, 45enne di Diamante, deceduta mercoledì 6 agosto 2025, e il cui funerale è stato celebrato il giorno successivo, si sarebbe rivolta al pronto soccorso dell’ospedale di Cetraro. La magistratura dovrà accertare se i sintomi accusati dalle due persone, poi, decedute, non siano stati riconosciuti come specifici da infezione da botulino. Anche per tale ragione e per chiarire in via definitiva le cause dei due decessi, saranno svolte martedì 12 agosto le autopsie sulle salme. E proprio per garantire le norme di legge, la Procura di Paola, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati cinque medici in servizio nelle strutture sanitarie dove di Sarno e D’Acunto si sono rivolti prima del decesso. Intanto si apprende che sono stazionarie le condizioni delle dodici persone ricoverate nell’ospedale di Cosenza per intossicazione da botulino. Dei 12 pazienti, nove sono ricoverati in rianimazione e tre in reparti perchè meno gravi. Ieri in tarda serata, secondo quanto si è appreso, ad uno dei pazienti ricoverati è stato iniettato il siero anti botulino. Con quest’ultima salgono a sei le fiale utilizzate dai medici dell’ospedale di Cosenza.

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“Al fine di fare chiarezza visto che notizie di stampa apparse ultimamente non sono immuni da ricostruzioni non aderenti alla realtà, intendo operare alcune doverose precisazioni.Innanzitutto – evidenzia Innocenzo Palazzo, avvocato dei due sanitari della Tirrenia Hosopital – c’è da evidenziare come la donna di 45 anni residente a Praia a Mare e deceduta due giorni fa non ha mai fatto accesso al pronto soccorso della Tirrenia Hospital, che quindi non ha nel caso di specie operato alcuna cura ed indagine. Per quanto invece concerne il decesso del signor Sarno, questa tragica fatalità in alcun modo è addebitabile ed ascrivibile ai sanitari della Tirrenia Hospital. Decesso che dispiace e addolora – aggiunge il legale – ma che in alcun modo può far ritenere la possibilità di elevare imputazioni e addebiti ai due sanitari che hanno agito con grande scrupolo e rigore medico scientifico. Peraltro, in assenza di elementi clinici che potessero valorizzare ed indirizzare per una diagnosi da intossicazione da botulino. Il seguito giudiziario, quando mai doveroso in questi casi, infatti, non potrà che dimostrare l’irreprensibilità del loro comportamento e quindi della struttura sanitaria Tirrenia Hospital. Qualsiasi strumentalizzazione – conclude Palazzo – lede gratuitamente, ingiustamente professionisti di spiccate qualità umane e professionali ed una struttura sanitaria che è punto di riferimento del Tirreno Cosentino offrendo risposte sanitarie caratterizzate da elevati standard qualitativi”.

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