Le vacanze estive mettono in luce, ogni anno, le problematiche relative all’economia e ai costi sempre più eccessivi. C’è sempre, come emerge dai dati, una notevole discrepanza tra chi può godersi le vacanze, e chi no. L’Italia è nettamente divisa, e fa sicuramente riflettere il fatto che questa divisione, netta e inumana, sia inarrestabile e fuori controllo. A dirlo, con un certo disappunto, Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi. Il dato concreto merge dai numeri. Essi parlano chiaro. Un cittadino su due non si concederà le tanto attese vacanze. La fotografia è quella di un’Italia in difficoltà. Un paese che sta vivendo un momento di grande crisi, e che richiede, sottolinea Guzzi, un approccio integrato che sia capace di affrontare le criticità strutturali e non solo.
I numeri parlano chiaro: il giro d’affari del turismo estivo, si legge, passa da 33.8 miliardi nel 2023 a 41.3 miliardi nel 2025, con un incremento, del 22%, a fronte di soli 1.4 milioni di vacanzieri in più in due anni. Mentre il turismo estero mostra segnali di ripresa, quello nazionale registra una flessione significativa che sta mettendo in serie difficoltà alcune località turistiche. Un periodo di sfide significative. Nelle più importanti mete turistiche, soprattutto balneari, si legge, le prenotazioni sembrano visibilmente calate. L’aumento eccessivo dei costi, la percezione di servizi non sempre idonei, le inefficienze nei trasporti, il degrado di alcune strutture, la scarsa trasparenza nelle tariffe, le offerte standardizzate e la diffusa sensazione di esperienze poco gratificanti, stanno spingendo molti viaggiatori a cercare altre alternative, spesso coincidenti con destinazioni internazionali.
Bisogna allora, prosegue Guzzi, riflettere sulle aporie di cui soffre il settore turistico, che sono molteplici e interconnesse. Esse spiegano in qualche modo l’impatto economico di questo calo e inducono a riflettere sulle strategie risolutive, che sono tantissime e tutte molto efficienti: diversificare l’offerta turistica, investire nel marketing territoriale, migliorare le infrastrutture, promuovere il turismo sostenibile, sfruttare le potenzialità del digitale, sviluppare il turismo emozionale ed esperienziale, valorizzare le risorse umane, promuovere un modello di sviluppo sostenibile e di qualità, offrire servizi inclusivi, moderni e tecnologici, favorire soluzioni flessibili. La missione, conclude Guzzi, deve essere quella di “valorizzare”, promuovere e migliorare tutti quegli aspetti in grado di risaltare un territorio.