La scorsa settimana, in un noto locale estivo sito in Catanzaro Lido, si è consumata una violenta aggressione da parte di due giovani, rispettivamente di 20 e 29 anni entrambi residenti nel comune di Catanzaro, ai danni di altri due malcapitati che hanno riportato gravi lesioni. La scrupolosa attività di analisi condotta da personale di Polizia intervenuto sul posto ha consentito di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di identificare i responsabili dell’aggressione. La risposta dell’Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza è stata immediata: per gli autori, deferiti in stato di libertà alla competente Autorità giudiziaria, è scattato il cosiddetto “Daspo Willy”, un provvedimento che il Questore ha ritenuto di adottare tempestivamente, in applicazione dell’art. 13 bis del D.L. 14/2017. Scopo ultimo della misura è quello di prevenire episodi violenti nelle zone della “movida” e neutralizzare la pericolosità sociale degli aggressori che, continuando a frequentare quei locali di intrattenimento, potrebbero provocare gravi danni all’incolumità dei cittadini e degli esercenti.
Il “Daspo Willy” infatti è una misura di prevenzione personale rientrante nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”. Nel 2020, dopo il tragico omicidio di Willy Monteiro avvenuto a Colleferro (Roma), la disciplina è stata potenziata con la creazione di un provvedimento su misura per colpire i soggetti più violenti e pericolosi che, denunciati negli ultimi 3 anni e seppur non condannati, si siano resi autori, come nella fattispecie, di reati commessi in occasione di gravi disordini in pubblici esercizi o in locali di pubblico intrattenimento o nelle relative immediate vicinanze, dalla cui condotta sia derivato un pericolo per la sicurezza pubblica. Il comportamento violento tenuto dai due aggressori costituisce una chiara minaccia per l’ordine pubblico essendo idoneo a favorire l’insorgere di altri fenomeni criminosi. La pericolosità dei due è, peraltro, avvalorata dal fatto che entrambi fossero già noti alle Forze dell’ordine poiché gravati da numerosi precedenti di polizia; uno di loro, inoltre, era destinatario delle misure di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. e del divieto di ritorno in un comune della provincia.
Con l’irrogazione delle citate misure, elaborate dalla locale Divisione di Polizia Anticrimine, è stato vietato ai due soggetti di accedere ai locali di pubblico intrattenimento (quali bar, discoteche, locali notturni ed esercizi commerciali dediti alla somministrazione di alimenti e bevande) ubicati nelle immediate vicinanze del luogo di commissione del reato e di stazionare negli stessi posti per un periodo di 36 mesi. I trasgressori, infine, sono stati avvisati che la relativa violazione costituisce reato, punito con la reclusione da uno a tre anni e con una multa.