“Imperiale è stato il primo a trasformare i proventi del narcotraffico in capitale. Non si limita a riciclare: li vende, li reinveste. È così che la camorra entra nella finanza globale.” Lo ha affermato la giornalista Daniela De Crescenzo, intervenuta oggi al Festival Trame dei libri sulle mafie per presentare, insieme a Tommaso Montanino, il libro Il Narcos. La storia di Raffaele Imperiale. Ha moderato l’incontro il giornalista Arcangelo Badolati. Raffaele Imperiale, originario di Castellammare di Stabia, si afferma tra Amsterdam e Dubai come uno dei principali broker internazionali della droga. “Nel 2013 utilizzava già reti criptate sviluppate da un hacker russo”, ha spiegato Montanino.
“Nel 2021, grazie anche alla collaborazione delle autorità olandesi, le comunicazioni vengono decriptate: è l’inizio del crollo della sua organizzazione”. Arrestato a Dubai, Imperiale non viene estradato, ma espulso come cittadino indesiderato in seguito a un accordo con lo Stato italiano. “Rientra in Italia atterrando nello stesso hangar da cui Giovanni Falcone partì per l’ultima volta verso Palermo,” ha ricordato Montanino.
Oggi è collaboratore di giustizia. Dalle intercettazioni emergono legami anche con la ’Ndrangheta e con il narcotrafficante Rocco Morabito. “Un segnale evidente – ha aggiunto Montanino – di un sistema criminale in rapida evoluzione, dove anche chi era ai vertici finisce per entrare nella rete dei nuovi broker”. Il libro è stato presentato anche nei giorni scorsi al Penitenziario minorile di Nisida, in un incontro riservato ai giovani detenuti.