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venerdì, 1 Novembre, 2024
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Consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti: “Serve mobilitazione collettiva”

Conferenza stampa congiunta, questa mattina, nella sede del Centro servizi per il volontariato di Vibo Valentia, dei consiglieri regionali Antonio Lo Schiavo (Liberamente progressisti) e Raffaele Mammoliti (Partito democratico) convocata per relazionare sull’esito della seduta della III Commissione del Consiglio regionale della Calabria, dedicata allo stato della sanità nel Vibonese, che ha visto l’audizione del commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano. La realizzazione del nuovo ospedale, il cui iter ha recentemente subito un ulteriore rinvio in ragione di nuovi approfondimenti sul sito richiesti dall’Autorità di bacino; le carenze dell’ospedale Jazzolino dal punto di vista strutturale e dell’organico; i reparti che chiudono o vengono ridimensionati; le procedure concorsuali per l’assunzione di nuovo personale; il nodo dei precari; le liste d’attesa e il funzionamento degli uffici ticket; la rete ospedaliera territoriale; l’atto aziendale; il coinvolgimento della società civile vibonese in una battaglia di rivendicazione del diritto alla salute e altro ancora: sono stati molti gli spunti forniti dai due consiglieri regionali anche alla luce di quanto emerso nel corso della seduta della Commissione sanità (dagli stessi richiesta) che ha dedicato un approfondito focus alla materia.

Secondo Antonio Lo Schiavo: «Occorre evitare ambiguità e ipocrisie e dire ai cittadini la verità sull’avvio dei lavori del nuovo ospedale di Vibo che, al netto delle promesse di Occhiuto per un suo completamento entro il 2025, subirà ulteriori ritardi mentre crescono rassegnazione e sfiducia per un’opera rispetto alla quale la politica, da ben 20 anni, non è in grado di dare segnali concreti. Nel frattempo l’ospedale Jazzolino cade a pezzi e non vede significativi investimenti strutturali, le condizioni di lavoro dei medici sono drammatiche, il Pronto soccorso sconta carenze importanti e i posti letto diminuiscono progressivamente. Non si può continuare a mettere la polvere sotto al tappeto e far finta di niente: la realtà è che il sistema sanitario vibonese è saltato. Occorre, di conseguenza, aprire la vertenza “sanità vibonese” e una mobilitazione complessiva del territorio per questa battaglia di civiltà e per l’affermazione del diritto alla salute. Da parte nostra continueremo ad incalzare il presidente Occhiuto e non indietreggeremo di un millimetro chiedendo meno annunci, meno post sui social e più fatti concreti. Da consiglieri regionali – ha concluso Lo Schiavo – non faremo cadere l’attenzione su questa emergenza né accetteremo l’idea che bisogna rassegnarsi perché le cose non possono cambiare».

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Tenuta delle Grazie 13_6_2024

Raffaele Mammoliti ha rimarcato come «la crisi della sanità la pagano in primis operatori e cittadini. Le persone più fragili, quelle che vengono alloggiate alla meno peggio su barelle e carrozzine sgarrupate, o i sanitari che sono oggetto di aggressioni e rischi. Non possiamo accettare l’atteggiamento soporifero del management aziendale: bisogna agire, fare scelte, utilizzare le risorse che oggi ci sono. Mentre sulla realizzazione del nuovo ospedale si addensano nubi che non fanno presagire nulla di buono, non bisogna dimenticare lo Jazzolino che non può restare in quelle condizioni: lì sono previsti interventi per 20 milioni di euro e non si capisce perché questi non vengano realizzati. Rispetto alla drammaticità della situazione servirebbe un gruppo di lavoro h24 che affronti tutti gli aspetti di una problematica che riguarda tutti i cittadini. Per questo faccio appello alla sensibilità di ordini professionali, organizzazioni sindacali, conferenza dei sindaci, affinché vi sia un sussulto collettivo che chieda interventi mirati e faccia in modo che il management si adoperi per intervenire. Noi attiveremo una forte iniziativa affinché ci possa essere una spinta e una sollecitazione positiva per fare in modo – ha chiosato Mammoliti – che i cittadini vibonesi possano avere una risposta sanitaria adeguata ai loro bisogni».

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