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martedì, 30 Aprile, 2024
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Guzzi (Unilavoro Pmi): la strage di lavoratori ha numeri paragonabili a un bollettino di guerra

L’incidente di ieri, avvenuto nella giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, in cui ha perso la vita un giovane operaio, riaccende i riflettori su una delle questioni più importanti su cui da sempre si fa leva: la sicurezza sui luoghi di lavoro. Un incidente mortale, su cui i sindacalisti hanno focalizzato la massima attenzione poiché, si legge, essere avvenuto non in un cantiere edile abusivo, non in una qualsiasi azienda agricola poco soggetta ai controlli, né in una fabbrica in cui il profitto è più importante della sicurezza, ma all’interno di un Ministero di Roma, luogo che, nell’immaginario collettivo, rappresenta un regno sicuro e controllato. Proprio così.

Questo giovane ragazzo di cui per molte ore si erano perse le tracce, stava svolgendo un intervento di manutenzione nel palazzo centrale della Farnesina, l’ipotesi è che l’operaio, manutentore al ministero degli Esteri dal 2018, sia rimasto schiacciato dall’ascensore che stava riparando. Un fatto tragico sottolinea Sebastiano Guzzi, Vice Presidente Nazionale Unilavoro Pmi, che richiede un interesse scrupoloso e costante, e che esige un’indagine analitica e circostanziata. Non è possibile, lo evidenziamo da sempre, che accadano, costantemente, incidenti di tale portata. Gravi e ingiustificabili. La strage di lavoratori nel nostro paese ha numeri paragonabili a un bollettino di guerra. E’ inconcepibile. La sicurezza sul lavoro, continua Guzzi, è una questione importante che richiede un certo interesse. Chiediamo, da sempre, alle istituzioni, di intensificare i controlli, di rafforzare la formazione, di potenziare e divulgare, con ogni mezzo, la cultura della sicurezza.

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Dello stesso avviso la dottoressa Catia Pulice, Amministratore Unico di Al Business, nota società di consulenza che opera a Lamezia Terme, nel settore della sicurezza nei luoghi di lavoro, della formazione, dell’ambiente, e del marketing, la quale “promuovere la cultura della sicurezza richiede tempo, costanza e determinazione, ma è opportuno intraprendere questo percorso”. Non è possibile, aggiunge, che in un paese civile, debbano avvenire, costantemente, tragedie di tale portata. Questi incidenti avvengono con una regolarità sconcertante. Un sipario triste che non è assolutamente degno di un Paese civile. Continuiamo a chiedere, conclude Pulice, che oltre alle regole e ai diritti, vengano rafforzati gli organismi di controllo e di ispezione in modo che la questione della sicurezza, diventi perno centrale di tutte le aziende.

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