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giovedì, 3 Luglio, 2025
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Scoppio Quargnento: Imputati ‘pentiti, nostra vita distrutta’. Mamma di Nino Candido: La nostra non è vendetta

“Ho pentimento nel cuore che non credo potrà mai andare via”. Torna a chiedere scusa Giovanni Vincenti, condannato in primo grado a trent’anni per la morte di tre vigili del fuoco nello scoppio di Quargnento, in provincia di Alessandria.

“Sono vicina col cuore alle famiglie dei ragazzi morti, la loro vita e la mia sono distrutte”, aggiunge la moglie, Antonella Patrucco. I due sono intervenuti telefonicamente al processo d’appello iniziato questa mattina in tribunale a Torino.

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Il processo è stato rinviato all’8 giugno, come chiesto dalle difese dei due imputati, che hanno proposto una condanna a 27 anni di carcere per tutti i reati di cui sono accusati i loro assistiti, già condannati in secondo grado a 4 anni per truffa all’assicurazione, crollo e lesioni in un altro procedimento, previa rinuncia al ricorso in Cassazione.

In aula erano presenti alcuni parenti delle vittime. “La nostra non è una vendetta, è solo una richiesta di giustizia. Se il loro pentimento è sincero non lo devo chiedere a noi, ma a Dio”. Così la mamma del giovane calabrese Antonino Candido, uno dei tre vigili del fuoco morti nell’esplosione della cascina di Quargnento nel 2019, Maria Stella dopo aver sentito in aula i due imputati.

“Se il loro pentimento è sincero non lo devono chiedere a noi ma a Dio”, dice Maria Stella. “All’inizio faceva male la loro freddezza, il distacco, ascoltare oggi le loro parole è stata una forte emozione – conclude – Ora attendiamo con fiducia giustizia”.

FonteAnsa

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