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martedì, 30 Aprile, 2024
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Corruzione in atti giudiziari: avv. Maria Claudia Conidi non è stata rinviata a giudizio

Riceviamo dagli avvocati Francesco Calabrò e Piero Mancuso e pubblichiamo.

Con riferimento agli articoli di stampa pubblicati da diverse testate giornalistiche nei giorni scorsi, a riguardo dell’asserito rinvio a giudizio della nostra assistita Maria Claudia Conidi nell’ambito di un procedimento penale per corruzione in atti giudiziari, pendente presso il Tribunale di Velletri, riteniamo opportuno fare alcune precisazioni nell’interesse della nostra assistita:

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Il procedimento trae origine dalla denuncia di un ex collaboratore di giustizia, Massimo Napoletano, il quale sostiene che, detenuto nel 2017 presso la Casa Circondariale di Ferrara, sarebbe stato avvicinato e minacciato da altro detenuto, Marino Vincenzo, all’epoca dei fatti assistito dall’avvocato Conidi, affinché ritrattasse altra sua precedente dichiarazione ora al vaglio del Tribunale di Roma.
A seguito della denuncia del Napoletano, la Procura di Velletri ha iscritto nel registro degli indagati oltre al Marino e l’avvocato Conidi anche l’avvocato Francesco Laratta del Foro di Crotone, all’epoca dei fatti difensore della Conidi, reo a giudizio del Napoletano di averne sollecitato la ritrattazione nel corso di una telefonata avuta con il predetto difensore assunta, da quest’ultimo, nel rispetto della normativa sulle indagini difensive.
In realtà, quanto dichiarato nella telefonata in questione, oggi al vaglio del GUP di Velletri, smentisce, a nostro avviso, in maniera evidente la tesi del complotto ordito dalla Conidi (in concorso con il Marino) ai danni del Napoletano (così come riportato in maniera non corretta in alcuni articoli di stampa che si sono occupati della vicenda). Non a caso, al termine delle indagini preliminari, il Pubblico Ministero titolare del fascicolo aveva chiesto al Giudice per le indagini preliminari l’archiviazione dello stesso, per tutti gli indagati, ritenendo gli elementi raccolti, non idonei a sostenere l’accusa in giudizio. È stato il GIP del Tribunale di Velletri a non condividere, anche se parzialmente, la valutazione del pm e ad ordinare, pertanto, allo stesso, l’imputazione coatta (sollecitando pertanto il passaggio per l’udienza preliminare), fatta eccezione per la posizione dell’avv. Laratta che sarà archiviata.
Ne consegue che, allo stato, essendo ancora in corso l’udienza preliminare, nessun decreto che dispone il giudizio è stato emesso a carico della nostra assistita.
Giova precisare che la nostra assistita che da anni si trova ad essere bersaglio delle propalazioni (a nostro giudizio, infondate) di questo ex collaboratore di giustizia – che la stessa non ha mai visto, o comunque conosciuto – ha già sporto denuncia nei confronti dello stesso per il reato di calunnia. Numerose sono, difatti, le contraddizioni ravvisate nel corpo della dichiarazione per la quale v’è il processo, peraltro, già ampiamente riscontrate dal pubblico ministero procedente che, correttamente, a nostro avviso, aveva chiesto per tutti gli indagati l’archiviazione del fascicolo.
Molteplici sono i dati e le circostanze obiettive, già cristallizzate negli atti, di portata tale da stravolgere le accuse mosse dal Napoletano ai danni dell’avv. Conidi.
Per quanto in nostro possesso siamo a conoscenza che al Napoletano il piano di protezione sarebbe stato revocato dall’A.G. che avrebbe riscontrato, in alcune sue dichiarazioni, una tendenza manipolatoria sintomatica di inattendibilità.
Tutto ciò ed altro verrà comunque rappresentato al Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Velletri, il solo a cui spetterà il compito di valutare la fondatezza delle accuse mosse dal Napoletano nei confronti di una professionista con carriera ultra-trentennale nell’assistenza proprio dei collaboratori di giustizia. Siamo certi che la giustizia farà il suo corso e presto restituirà alla nostra assistita la tranquillità che merita nel pieno rispetto della sua integerrima integrità personale e professionale.

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