Catanzaro – “C’è tanto da lavorare. Oggi la Dda di Reggio Calabria ha effettuato un’operazione significativa, ci sono indagati e ordinanze per concorso esterno. Si deve capire che non c’è soltanto il 416 bis, cioè l’associazione a delinquere di stampo mafioso, ma c’è anche l’articolo 110 del codice penale, che è il concorso esterno, per cui quelli che apparentemente sono puliti lo sono, appunto, apparentemente”. Lo ha detto il presidente della Commissione antimafia Nicola Morra al suo arrivo nella Prefettura di Catanzaro (nella foto) dove, oggi e domani, una delegazione della Commissione terrà una serie di audizioni.
Morra ha fatto riferimento all’operazione condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria che ha portato all’arresto di 9 tra capi, gregari e prestanome di una cosca di Sant’Eufemia d’Aspromonte, funzionalmente dipendente della famiglia mafiosa Alvaro di Sinopoli, “Auspichiamo – ha aggiunto Wanda Ferro, segretario della Commissione – che questi due giorni siano per noi un motivo di arricchimento ma anche la possibilità di supportare coloro che quotidianamente combattono tante piaghe che esistono non solo in Calabria ma in tutt’Italia. Ovviamente questa è un’attenzione importante su una regione del Sud, qual è la nostra Calabria, dove credo si possa estirpare il male più grande che è la ‘ndrangheta. Si lavora a 360 gradi nella consapevolezza di essere accompagnati da uomini coraggiosi e che hanno l’interesse di dare una mano. Al legislatore spetterà anche la capacità di mettere in piedi norme che possano tutelare sempre di più i cittadini e che possano far capire che non c’è un se o un ma su quale parte stare”.
Commissione antimafia in Calabria, Morra: guardare agli ‘apparentemente puliti’
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