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lunedì, 19 Maggio, 2025
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Lettere a calabrianews: Concorso Dsga scuola: inspiegabili bocciature, molti Calabresi

Riceviamo e pubblichiamo:
“Nel dicembre 2018 è stato bandito un concorso per la copertura di 2004 posti a direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) nelle istituzioni scolastiche ed educative. A Giugno 2019 si sono svolte le preselettive ed a novembre 2019 la prova scritta.
Dopo oltre sette mesi dallo svolgimento di quest’ultima, precisamente a giugno 2020, anche nella Lombardia sono stati pubblicati i risultati degli esami scritti. La Lombardia, travolta dall’emergenza Co-Vid, è stata una delle ultime a pubblicare i risultati e qui è arrivata la sorpresa.
A fronte dei 1100 candidati presenti agli scritti per coprire 451 posti a concorso (più un ulteriore 20%), sono stati ammessi agli esami orali solo 207 candidati, pari al 15% degli ammessi agli scritti e al 45% dei posti a concorso, il che vuol dire che rimarranno vacanti in ogni caso circa 250 posti.
Il dubbio nasce confrontando il netto divario tra i risultati delle prove scritte in Lombardia e quanto accaduto in tutte le altre regioni; si consideri, infatti, che la regione con il più basso numero di ammessi alle prove orali prima era il Friuli Venezia Giulia in cui è stato ammesso circa il 33 per cento dei candidati; nelle altre regioni la percentuale media di ammessi si aggira intorno al 50 per cento, mentre in regioni come Sardegna e Campania si è addirittura vicini al 90 per cento di ammessi alle prove orali!
Oltre all’anomalo quanto esiguo numero di ammessi all’ultima prova, come denunciato dal sindacato Anquap (Associazione nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche), sembrerebbe che vi siano state delle anomalie in sede di correzione delle prove scritte.
Va da se che sui social siano partite le proteste e che si stia preparando il ricorso ma una domanda rimane: in un concorso partito da 100mila candidati e durato quasi due anni, possibile che in Lombardia su oltre mille candidati superi la prova solo il 15% circa mentre in regioni (vedi la Campania) con meno di mille candidati superi la prova oltre l’85%?
Si vocifera che alla base di questa ‘anomala’ mano pesante della commissione giudicatrice dai piani alti sarà arrivato l’input di non superare un certo numero di idonei magari per poter in seguito far spazio, per i posti rimasti vacanti, ai Dsga cosiddetti facenti funzione.
O sarà forse vero che tutti gli ‘asinelli’ (mi si passi il termine) si sono concentrati in una sola regione? Accesso agli atti alla mano, tra un po’ i poveri asinelli avranno modo di rivedere le loro prove corrette.
Vogliamo anche credere che sia perita la vecchia cara abitudine che molti conservano cara, appena esce un concorso, di cercare le raccomandazioni con questo o quel personaggio?
Si possono fare tante considerazioni ma vedere sacrifici e anni di studio buttati così non è certamente giusto. Per non vedere tutto perso ora la parola passerà alla giustizia ma c’è da dire che il mito del giudizio insindacabile delle commissioni giudicatrici deve essere sfatato; per fortuna ci sono già alcune sentenze che cominciano a metterlo in dubbio.
Da apprezzare è l’iniziativa di alcuni deputati del M5s che nei giorni scorsi hanno presentato una interrogazione alla ministra Azzolina, interrogazione ancora inspiegabilmente ad oggi attende risposta.
Si paventa nuovamente il solito scenario in cui il semplice cittadino ha come una sensazione di impotenza di fronte a possibili ‘imbrogli e sotterfugi’ ogni qualvolta si cimenti con qualcosa che rappresenta il potere.
Sarebbe pertanto auspicabile che anche qualche parlamentare calabrese possa impegnarsi ed interessarsi presso le istituzioni interessate per far sentire la propria voce in aiuto ai cittadini; solo così si potrà evitare che quanto accaduto oggi non accada anche ai nostri figli che si spera possano vivere in una società dove va avanti chi merita, cosa che, ad oggi, e come confermato anche da questo concorso, resta per molti una chimera”.

Francesco Raso

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