l toto nome sul nuovo presidente della Repubblica italiana anima il dibattito politico e non solo. Tra i vari profili, in questi ultimi giorni, emerge anche il nome del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Nome venuto fuori da una ventina di parlamentari, ma anche tramite una petizione online su Change.org (al link https://chng.it/Z6vT27tGRF) ed intitolata “Nicola Gratteri Presidente della Repubblica”, che ha raccolto in pochi giorni più di 1700 firme. A dimostrazione del fatto che all’opinione pubblica Nicola Gratteri piace e vedrebbe di buon occhio la sua nomina al più alto scranno dello Stato italiano.
A lanciare la petizione è Vincenzo Romano, giovane ricercatore universitario calabrese, in Erasmus in Olanda, nonché presidente dell’associazione “Spegniamo il fuoco, accendiamo il futuro” di Longobucco, in provincia di Cosenza. Romano nella petizione sottolinea: “Solo pochi testimoniano quotidianamente con passione, dedizione ed abnegazione nei fatti, e non a parole, un forte senso di appartenenza allo Stato. Solo pochi mettono a rischio la propria vita e quella dei propri cari per difendere i principi e i valori della nostra Costituzione. Tra questi pochi, Gratteri ha dimostrato di poter riuscire in un’impresa che a tutti gli altri sembrava impossibile: cercare di liberare la Calabria e l’Italia intera dallo strapotere della ‘ndrangheta”.
“Nessuno più di Gratteri può dare quel senso di riscatto – conclude così la petizione lanciata l’8 gennaio scorso – che permetterebbe a tutti gli italiani di fare di più e meglio. Cosa bisogna aspettare? Che lo uccidano per poi eleggere presidente della Repubblica suo fratello?”. Riferimento questo a Piersanti Mattarella, fratello dell’uscente presidente Sergio Mattarella, ammazzato a Palermo nel 1980 da Cosa Nostra, mentre ricopriva la carica di presidente della Regione Sicilia. L’auspicio di Vincenzo Romano è che: “molti parlamentari, ed in particolare i leader dei partiti, facciano propria questa candidatura per eleggere un presidente della Repubblica di cui tutti gli italiani possano sentirsi orgogliosi”.