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Wanda Ferro: “Lea Garofalo e l’uomo che bruciò il suo corpo non sono uguali”

“L’iniziativa del sindaco di Petilia Policastro di partecipare a nome dell’Amministrazione comunale al lutto per la morte di uno degli assassini di Lea Garofalo è inaccettabile.” Tuona così, il sottosegretario all’interno Wanda Ferro sulla decisione del comune di Petilia Policastro di mostrare vicinanza al dolore, tramite manifesto, alla famiglia di Rosario Curcio, uno degli assassini di Lea Garofalo, suicidatosi nei giorni scorsi.

“La mafia vive di simboli, e i manifesti funebri – continua la Ferro –  fatti affiggere dal sindaco rappresentano un inchino delle istituzioni alla memoria di Rosario Curcio, condannato all’ergastolo in via definitiva per aver partecipato all’omicidio e alla distruzione del cadavere di Lea, punita per essersi ribellata ad un destino di ‘ndrangheta.”

“No, Lea Garofalo e l’uomo che bruciò il suo corpo per farlo sparire non sono uguali, neppure davanti alla morte. Chi rappresenta le istituzioni – conclude – deve scegliere sempre da quale parte stare. Il sindaco ha mostrato di scegliere la parte sbagliata.”