Si tratta di Adele Ceraudo, pittrice di Cosenza che un paio d’ore prima, era salita a bordo della cabina precipitata ieri sul costone del monte Mottarone, trascinando con se quattordici vite, fra cui quella di una sua giovane corregionale di Diamante (Cs) e del suo fidanzato, anche loro in vacanza sulla montagna maledetta.
La testimonianza della donna è apparsa sul suo profilo Instagram: “Alle 10 di stamane – scriveva ieri sul social dopo avere appreso della catastrofe, commentando le immagini da lei stessa girate a bordo della funicolare – prendiamo la funivia per salire sul monte Mottarone, i primi a salire i primi a scendere. Per fortuna”.
Contattanta telefonicamente dall’AGI, mentre si trovava sull’autostrada per Milano, dove vive, l’artista cosentina, ancora scossa, ha spiegato: “Ieri ero sulla stessa funivia sulla quale è avvenuta la tragedia, alle 10 e mezzo del mattino”. A Stresa, aggiunge, “per la bella giornata, dopo due giorni di pioggia e freddo e dopo le chiusure per il Covid, c’erano tantissime persone, con tanta voglia di muoversi e divertirsi. Grazie al cielo, per le norme anticovid le cabine erano piene solo a metà, altrimenti sarebbero morte molte più persone. Adesso stiamo tornando a Milano, la nostra gita avrebbe dovuto essere più lunga, ma il nostro stato d’animo – ha proseguito – è di molta tristezza. Abbiamo appreso la notizia quando già eravamo in hotel. Alcuni amici ci hanno avvisato ed erano preoccupati perché noi eravamo in giro e non abbiamo risposto subito al telefono”