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Sindaci: “In Calabria sta per divampare l’incendio della protesta sociale e noi siamo lasciati soli”

“L’aggressione subita dal sindaco di Carolei, Francesco Iannucci, conferma la gravità dell’allarme che avevamo lanciato all’indomani della soppressione del reddito di cittadinanza. Sta per divampare in Calabria l’incendio della protesta sociale. I sindaci calabresi, chiamati a gestire un’emergenza sociale che da noi è particolarmente acuta, sono soli e senza difese”. E’ quanto si legge in una nota dei sindaci Paolo Brunetti (RC), Franz Caruso (CS), Nicola Fiorita (CZ) e Vincenzo Voce (KR).

“Era da decenni che non si vedevano cittadini disperati davanti ai portoni dei Comuni- sottolineano. Il cinismo del Governo sta provocando una vera e propria situazione di tensione sociale che in autunno si aggraverà ulteriormente e nei primi mesi del 2024 diventerà una vera e propria bomba, quando non ci saranno nemmeno i contributi per l’assistenza alloggiativa. Senza reddito di cittadinanza e senza benefit, l’area della povertà in Italia – ma soprattutto in regioni come la Calabria – sarà destinata ad allargarsi e pregiudicherà ogni progetto di sviluppo e di benessere per le persone”.

“I sindaci della Calabria non ci stanno a fare da parafulmini, a mettere perfino a repentaglio la propria sicurezza personale per colpe che vanno semmai addebitate ad altri- scrivono. Si diano al più presto ai Comuni gli strumenti necessari per contrastare questa dilagante disperazione, si rivedano i meccanismi dei sussidi e dei sostegni a chi è rimasto dietro. Se continuerà questo gioco al massacro contro i sindaci, che invece di essere aiutati vengono colpevolizzati e lasciati soli a contrastare povertà, immigrazione irregolare, depurazione, tra qualche anno nessuno se la sentirà di candidarsi a guidare le nostre Comunità.
Al sindaco Iannucci va la nostra sincera solidarietà per quanto accaduto. Noi non lo lasceremo solo”- concludono Brunetti, Caruso, Fiorita e Voce.