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Scuola, Spirlì annuncia la firma dell’ordinanza sulla didattica a scelta delle famiglie, ma riguarda solo le superiori

Un giorno di suspence, con le famiglie calabresi ad aspettare trepidanti l’ordinanza sulle scuole promessa da Nino Spirlì. Ma nonostante nella sua consueta diretta Facebook, ieri mattina, il presidente facente funzioni lo avesse annunciato come imminente, il nuovo decreto è stato firmato solo oggi pomeriggio e prevede la didattica integrata a libera scelta delle famiglie “che ne faranno esplicita richiesta”, ma soltanto per le scuole superiori. Saranno dunque i genitori, a partire da lunedì 1 febbraio, a decidere se far frequentare i figli in classe o a distanza – con un limite di presenze al 50% come stabilito dal vigente Dpcm. Fino a quale data sarà applicata la Did a richiesta, nel testo dell’ordinanza calabrese non è precisato.
«Nessuno lede il diritto di un altro» , ha detto il presidente nella sospirata diretta Facebook che ha ufficializzato il provvedimento. «Sono certo che i genitori sapranno agire nel modo giusto». A chi osserva nei commenti lo scaricabarile sulle famiglie, lui replica: «Io penso che sia invece una condivisione, oltre che un atto abbondantemente democratico. In questo modo noi garantiamo a chiunque di poter scegliere». Su scuole primarie e medie, mentre fioccano commenti di malumore dei genitori degli allievi più giovani, il presidente ribadisce, con ostentato rammarico, lo sbarramento delle sentenze giudiziarie: «Io avrei esteso il provvedimento a tutti gli studenti ma purtroppo non posso fare nulla».
Nella lunga giornata di passione di studenti, genitori e docenti, appena reso noto l’arrivo dell’ordinanza Nino Spirlì si era detto costretto a bloccare sul social gli «sciacalli che offendono» – alludendo in realtà a coloro che esprimono dissenso verso la proposta della didattica opzionale. Una scelta che non piace neanche ai dirigenti scolastici i quali, dopo l’ennesima tornata di misurazioni, aggiustamenti di orario, turni e ingressi scaglionati, sarebbero ora rimbalzati alla casella del via, ovvero un probabile ripristino della Dad, per di più a macchia di leopardo (e quindi con ulteriore caso organizzativo).
Ed è definita «insensata» da Alessandro Melicchio, deputato calabrese del M5s in commissione Cultura. «Lasciar scegliere alle famiglie se mandare il proprio figlio a scuola o fargli proseguire la dad – ha dichiarato il parlamentare in una nota – è una proposta insensata. La scuola è un diritto, non un’opzione, e le istituzioni hanno il dovere di fare il possibile per garantirlo a tutti, senza creare disparità sulla base di valutazioni o convinzioni personali che poco hanno a che fare con la scienza che, è bene ricordarlo, considera la scuola uno tra i luoghi più sicuri». Conclude il deputato: «Non è un caso che il Governo, sulla base delle indicazioni delle autorità sanitarie, abbia previsto la riapertura anche delle superiori, sebbene al 50%. Già i mesi di chiusura hanno acuito le disuguaglianze tra i giovani: bisogna lavorare per ridurle, non per aumentarle».
La senatrice Cinque Stelle Bianca Laura Granato aggiunge in proposito che si tratta di «provvedimenti illogici che contengono raccomandazioni in contrasto con le disposizioni governative, da cui emerge chiaramente che Spirlì intende scaricare sulle famiglie le proprie responsabilità. Gli ricordiamo comunque che la scuola à la carte non è di sua competenza: le regole le fa il ministero competente».
Facendo un riassunto delle puntate precedenti, è terminato il conto alla rovescia per il rientro in aula degli studenti delle scuole superiori. Con l’indice Rt confortante e la promozione in zona gialla della maggioranza delle regioni italiane, arriva pure la deadline della didattica a distanza per i liceali. In Calabria, con l’orologio che corre alla fatidica data del 1 febbraio, Spirlì si manifesta per giocare l’ennesima carta verso l’obiettivo delle aule vuote. In queste settimane lo aveva spiegato più volte ai suoi follower: con il cuore lui è dalla loro parte, ma nei fatti non poteva opporsi a due sentenze giudiziarie. Il refrain è stato sempre lo stesso, “stiamo lavorando per voi” – Spirlì si mostra affettuoso e paterno, promette di non abbandonare i genitori terrorizzati da presunti focolai di Covid negli istituti scolastici. Ma, appunto, bisognava pazientemente attendere, e ora il presidente leghista sembra aver trovato il momento giusto.
Una cosa è certa, la querelle sulle scuole ha portato alle stelle la popolarità di Nino Spirlì, almeno a volerla misurare sui social, dove ogni uscita del presidente è salutata con entusiasmo e commenti di approvazione. La vetrina dei social è ormai diventata un importante strumento di propaganda politica e in vista delle elezioni l’alto gradimento di Spirlì potrebbe avere un peso. Al presidente della Lega però l’infiltrazione di temi politici non piace, liquidando come inopportuni e fastidiosi i commenti di quanti, nei commenti della diretta Fb, auspicano una sua candidatura per “aiutare la Calabria”.
Isabella Marchiolo