Viterbo – La Corte d’Assise del tribunale di Viterbo ha assolto formula piena il 32enne romano Andrea Landolfi dall’accusa di omicidio volontario e omissione di soccorso della fidanzata 26enne calabrese di Nocara (CS) Maria Sestina Arcuri, morta dopo una caduta dalle scale nell’abitazione della nonna del fidanzato a Ronciglione nel febbraio del 2019.
Dopo la sentenza, pronunciata ieri dopo più di dieci ore di camera di consiglio, Landolfi è stato rimesso in libertà. Su di lui pendeva la richiesta dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Franco Pacifici, a 25 anni di reclusione.
La famiglia della ragazza si era costituita parte civile. Il tribunale del Riesame aveva giudicato “un racconto chiarissimo” quello fatto allora dal figlio dell’indagato, un bambino di 5 anni, che avrebbe assistito alla caduta di Maria Sestina e l’avrebbe mimata a una psicologa con un peluche di Topo Gigio: il padre avrebbe provato ad abbracciare Sestina, lei lo avrebbe respinto, lui l’avrebbe sollevata oltre il parapetto lasciandola cadere, secondo quella ricostruzione. Landolfi, ora assolto in primo grado, si è sempre detto innocente. La famiglia di Maria Sestina Arcuri non ha mai creduto alla tesi dell’incidente.