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Lettere e regali da tutta Italia per Pino che ha passato 32 anni da sano nel manicomio di Girifalco

Una storia drammatica. Finita sotto i riflettori dell’Italia intera grazie ad un servizio de ‘Le Iene’. La storia è quella di Pino Astuto, a soli 9 anni portato all’ospedale psichiatrico di Girifalco, abbandonato e preso in carico per “ragioni umanitarie”. Da quell’ospedale, meglio noto come manicomio, Pino ci esce dopo 32 anni. Riesce a rifarsi una vita, addirittura si sposa con la sua Angela. La vita, fuori da quelle mura, lo mette però ancora di fronte a nuove difficoltà. Economiche, soprattutto. Dopo il racconto di Nina Palmineri, andato in onda su Italia Uno, scatta una gara di solidarietà sbalorditiva.
I regali e le testimonianze di affetto per Pino sono così tante che l’autore de ‘Le Iene’, il calabrese Angelo De Luca, tornato a casa per il Natale va a trovarlo a Girifalco. Consegna a Pino quanto è giunto in redazione per lui. Racconta il suo nuovo incontro con Pino sui social: “In questi giorni sono stato a trovare Pino per portargli alcuni dei regalini che centinaia di persone da tutta Italia gli hanno mandato dopo aver visto la sua incredibile storia che con la mia amica Nina Palmieri abbiamo raccontato a Le Iene.
“È stato il più ‘bello’ Natale della mia vita!” mi ha detto sorridendo appena ha aperto la porta. Del resto, in una notte, ha riavuto quei piccoli pezzi di affetto che negli anni gli sono mancati e che non avrebbe mai immaginato arrivassero come una tempesta improvvisa. Solo che il Natale di Pino non è ancora finito, perché la sua vita inizia adesso. A 61 anni.
E la magia più bella rimane la scuola. Ad un certo punto infatti bussano alla porta: un corriere gli porta un pacco. Pino felicissimo, nonostante ne abbia ricevuti già centinaia, lo apre in fretta e furia, strappando carta a nastro in un sol colpo. Il mittente è una scuola elementare della provincia di Lecce. Dentro c’è la cosa che ama di più: le penne, tantissime penne. Poi il libro di Hemingway “Il vecchio e il mare”, quaderni bianchi, temperamatite, cancellini e per finire una cinquantina di letterine.
Lui ne apre una e comincia lentamente a leggere (già Pino sta imparando seriamente a leggere e a scrivere, va a scuola tutti i giorni con puntualità e passione).
“Fraaaaaa….n-n-n-n…. ce….sssss….ca quattro A? Chi veni a diri?” “Vuol dire Francesca della quarta A! È una bambina che ti ha scritto questa letterina, Pino!”
“Daveru? E quindi tutti chisti li zitieji mi li scrissiru? Mi pensanu puru i bambini?
E si emoziona tantissimo, proprio come fosse un bambino della quattro A”.