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Landini: ”Ponte sullo Stretto? Uno specchietto per le allodole”

“Io credo che il ponte sia una di quelle opere di cui le persone non sentono un gran bisogno. Perché oggi le persone sono senza scuole, senza linee ferroviarie e con sistema stradali inadeguati. Quindi, se si vuole davvero far crescere il nostro Paese, bisognerebbe avere come elemento di priorità non la costruzione del ponte, ma infrastrutture sociali e materiali che concretamente servono. Allo stesso tempo, occorre ripensare il modello di sviluppo e individuare quelli che sono davvero i bisogni di un Paese e non inventarsi specchietti per le allodole o strumenti di campagna elettorale”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a margine dell’assemblea nazionale contro mafia e corruzione organizzata dal sindacato a Palermo. E poi ha aggiunto: “Mi sembra che dobbiamo cambiare con forza le politiche anche economiche e sociali che questo governo sta facendo, anche per quello che riguarda la lotta alla mafia. In questo senso, i provvedimenti del ministro Nordio non vanno bene, vanno nella direzione sbagliata rispetto ad una vera lotta alla mafia e alla malavita organizzata“.

Quindi ha anche commentato le ultime inchieste su mafia, corruzione, e voto di scambio. Esse “rendono evidente come ci sia un aumento del controllo e della forza della mafia. Da un certo punto di vista, mi sembra che il voto di scambio, ma non voglio banalizzarlo, sia una delle tante questioni che indicano come si corra il rischio di un arretramento in una lotta vera contro la mafia che deve essere fatta. Mi sembra che dobbiamo cambiare con forza le politiche anche economiche e sociali che questo governo sta facendo“. Per Landini, nell’analizzare le ultime inchieste della magistratura, bisogna “anche mettere in campo quello che questo governo non sta facendo e quello di sbagliato che è stato fatto in questi anni. Faccio esempi concreti – dice – uno degli strumenti con cui le mafie controllano pezzi interi dell’economia reale è il sistema degli appalti, dei sub appalti, dei finti appalti, e in questa direzione abbiamo avuto un peggioramento del Codice degli appalti. Sono aumentati gli affidamenti diretti, senza gare; è stato introdotto il sub appalto a cascata, tutte cose che non solo peggiorano la vita, fino a favorire le morti dei lavoratori, ma che stanno anche favorendo una logica mafiosa di fare economia e di fare politica. C’è una responsabilità molto precisa“.

Per il segretario della Cgil “ridare un significato alla politica significa mettere le persone nelle condizioni di non essere ricattabili. Io credo che il primo tema della libertà delle persone è quello di avere diritto ad un lavoro, di vivere dignitosamente, di non essere precario e di non essere sottoposto ad un ricatto“.
(Fonte: antimafiaduemila.com)

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