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La Dda chiede inasprimento della pena per Francesco Talarico

Ricorso della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro: la richiesta in Cassazione è che venga applicato un trattamento sanzionatorio più severo della pena inflitta all’ex assessore regionale Francesco Talarico, condannato a 5 anni in abbreviato per il reato di scambio elettorale politico-mafioso, e ad Antonino Pirrello, titolare di un’impresa di pulizie con commesse in enti pubblici, condannato a 4 anni di reclusione perché avrebbe concorso nel reato con Talarico grazie ai pacchetti di voti di cui disponeva. A questo si aggiunge anche appello contro l’assoluzione del notaio Rocco Guglielmo. Quest’ultimo era stato assolto dall’accusa di varie ipotesi di falso ideologico perché avrebbe erogato illecitamente atti pubblici.

Secondo l’accusa, la condanna a 5 anni di reclusione per Talarico sarebbe stata applicata seguendo una versione del reato di scambio elettorale politico mafioso non aggiornata: fino agli anni scorsi la pena per questo tipo di reato prevedeva dai 4 ai 10 anni di reclusione. La norma subì un cambiamento  nel mese di agosto del 2017 passando da 6 a 12 anni di reclusione. Secondo il gup, visto che «fatti contestati riguardano il periodo che va dal giugno 2017 al marzo 2018» bisognava applicare il vecchio trattamento sanzionatorio.

Di diverso avviso la Dda di Catanzaro che chiede che venga applicato il nuovo trattamento sanzionatorio previsto dalla versione aggiornata. Sarà dunque la Cassazione a stabilire se la pena andrà inasprita.