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Il viceministro Morelli a Reggio promette un Ponte “porta d’Europa”

Il Ponte quasi come simbolo ideale di sviluppo – sebbene sia un’opera di materiali molto pesanti – e soprattutto senza più la denominazione d’origine che lo identifica con l’area dello Stretto. No, per il viceministro alle infrastrutture e mobilità sostenibili Alessandro Morelli in visita nel profondo sud della Calabria, il Ponte apparterrà a tutto il paese, e infatti come “porta d’Europa” lo annuncia anche il presidente della giunta facente funzioni Nino Spirlì, accogliendo Morelli nell’aeroporto reggino Tito Minniti. Con lui anche il presidente di Sacal Giulio De Metrio e l’assessore regionale alle infrastrutture Nunzia Catalfamo. “Sicilia e Calabria – ha detto Spirlì – sono due terre d’Europa talmente vicine che oggi è delirante se non addirittura folle tenerle divise e continuare a campanilizzare le grandi opere”.

A Morelli la dicitura piace, quindi via lo Stretto e bene un battesimo da Ponte d’Europa – un’etichetta gettonata quella europea, l’onorevole leghista l’ha usata qualche giorno fa anche per la diga di Genova. Ma se il collegamento tra l’isola siciliana e il continente è l’antico oggetto del desiderio per governi di destra e sinistra, nell’incontro con il viceministro ci si ricorda di segnalare le criticità dell’aeroporto di Reggio e del porto di Gioia Tauro. Il primo, ricorda Catalfamo, isolato e a bassissima accessibilità. Nel portafoglio del recovery fund c’è la promessa del cospicuo sostegno (25 milioni) destinato all’hub aeroportuale reggino e se De Metrio pone l’accento sulla necessità di attrarre le compagnie aree, il viceministro rispolvera invece il progetto di reti via mare e via ferro per rendere raggiungibile il Minniti dai viaggiatori. Spirlì approva e rincara la dose: “Questo aeroporto l’hanno sempre sbeffeggiato come un brutto anatroccolo inutile e persino pericoloso”, raccogliendo l’impegno del viceministro ad ascoltare le istanze del territorio (a proposito della leggenda metropolitana sulle manovre di atterraggio affidate a piloti alla Steve McQueen, si rilancia pure l’allungamento delle piste).

Di diverso avviso sono i consiglieri di maggioranza della città metropolitana, che hanno lamentato di non essere stati coinvolti nella due giorni dell’esponente di governo, la cui presenza in Calabria sarebbe stata appresa per caso da un messaggio circolato su Whatsapp. Sarebbe il secondo “sgarbo” dopo l’assenza di amministratori reggini nel tour del generale Figliuolo. «Non vorremmo – hanno scritto i consiglieri in una nota – si tratti della solita passerella, magari in vista dell’imminente campagna elettorale per le regionali calabresi. Sarebbe davvero grave se anche il viceministro Morelli confondesse l’attività istituzionale, su un tema tanto delicato come quello della SS106, ed in un momento così difficile per la Calabria, alle prese con centinaia di contagi ogni giorno, per mere logiche elettoralistiche a trazione leghista».

Aeroporto, statale jonica e poi nella provincia reggina ci sarebbe anche il porto di Gioia Tauro, che si contende l’attenzione del governo con Genova, papabile destinataria di 200 milioni. Morelli sarà a Gioia Tauro questa mattina, ospite del commissario straordinario dell’autorità portuale Andrea Agostinelli.

Isabella Marchiolo