Nella mattinata odierna, Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trento – coadiuvati da personale dello S.C.I.C.O. e da numerosi Reparti territoriali del Corpo sul territorio nazionale, insieme alla squadra di polizia giudiziaria della Procura Distrettuale di Trento con lāausilio di funzionari dellāAgenzia EUROPOL – nellāambito dāindagini delegate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Trento con lāapplicazione di un sostituto procuratore della Direzionale Nazionale Antimafia e Anti-terrorismo, in sinergia con il rappresentante italiano di EUROJUST, in materia di riciclaggio internazionale, hanno dato esecuzione ad unāOrdinanza che ha disposto lāapplicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di nr. 42 soggetti, di cui nr. 5 allāestero (Colombia e Spagna) ed il sequestro di oltre 18,5 milioni di euro. Il procedimento, a firma del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trento, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, ĆØ stato emesso sulla base delle risultanze investigative emerse al termine di unāarticolata e complessa attivitĆ dāindagine condotta dalle Fiamme Gialle del capoluogo trentino. Complessivamente, lāindagine vede il coinvolgimento di 47 soggetti, di cui 26 di nazionalitĆ estera (Colombia, Marocco, Albania e Siria), ritenuti a vario titolo, salvo il principio di presunzione di innocenza, responsabili di aver partecipato o concorso ad unāarticolata associazione per delinquere a carattere transazionale dedita al riciclaggio di denaro derivante dal traffico internazionale di sostanze stupefacente in favore dai cartelli sud americani. Le investigazioni, specificamente svolte dal G.I.C.O. del Nucleo Polizia EconomicoFinanziaria della Guardia di Finanza di Trento, sotto la direzione dellāA.G. trentina, traggono origine dallāattivazione di unāoperazione speciale ex. art. 9 della L. 146/2006, nel corso della quale ĆØ stato impiegato un agente undercover, allo scopo di infiltrarsi allāinterno della fitta rete di broker internazionali serventi i cartelli sud americani che ā nel quadro di un accordo illecito preesistente che coinvolgeva i rappresentati della criminalitĆ organizzata siciliana, calabrese e altre strutture criminali organizzate, grazie ad una ramificata rete di collaboratori e facilitatori ā erano dediti al riciclaggio internazionale dei proventi derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale.
LāattivitĆ investigativa ĆØ stata avviata nel 2019 e si ĆØ avvalsa degli strumenti di cooperazione internazionale giudiziaria di 27 paesi esteri (tra i quali gli Stati Uniti, la Francia, la Germania, la Spagna e la Colombia) e dei canali di cooperazione internazionale di polizia, attivati sia per il tramite di personale della Homeland Security Investigations, sia attraverso lāattivitĆ degli Esperti e degli Ufficiali di Collegamento allāāestero della Guardia di Finanza, sia dellāUfficio E.F.E.C.C. (European Financial and Economic Crime Centre) di EUROPOL. Il rappresentante italiano di EUROJUST ha lavorato in sinergia con la Procura della Repubblica di Trento, coordinando e collegando attivitĆ investigative con altre Procure europee, ottenendo lāacquisizione del cripto chat Sky ECC e Encrochat, utilizzate dalle persone sottoposte ad indagini per la messaggistica relativa ai prelevamenti di denaro contante (c.d. āmoney pick upā). Importante collaborazione ĆØ stata realizzata attraverso sinergie investigative con Pubblici Ministeri della Procura di BogotĆ” (Fiscalia General de la Nacion della Repubblica Colombiana) e di Pubblici Ministeri di Miami (Assistant United States Attorneyās). Lāorganizzazione per delinquere transazionale era suddivisa in 3 livelli organizzativi ed inquadrata in un network criminale operativo a livello mondiale dedito al riciclaggio internazionale e servente il traffico intercontinentale di cocaina dei cartelli sud americani. Nel corso delle investigazioni ĆØ emerso che i clan colombiani e messicani, che cedevano a credito sostanze stupefacenti alle organizzazioni criminali nazionali, per far fronte alla necessitĆ di far rientrare in Sud America il prezzo dello stupefacente, si avvalevano di una specifica ārete di brokerā internazionali allo scopo di riciclare il denaro e convertirlo sotto forma di beni e servizi. La metodologia di riciclaggio scoperta puĆ² essere sintetizzata nelle seguenti fasi: i ācartelli sud-americaniā cedevano a credito partite di cocaina a sodalizi criminali operanti in Italia, i quali, dopo lāattivitĆ di spaccio, incassavano denaro contante che veniva successivamente consegnato ai āmoney collectorsā (detti anche ācorrieriā); questi ultimi, tramite una cosiddetta operazione di āmoney pick upā trasferivano, a loro volta, le somme ai āmoney muleā (detti anche āprelevatoriā); il denaro, dopo il deposito su dei conti correnti, veniva bonificato (in dollari) a favore di aziende, precedentemente individuate dalla āreteā di supporto dei cartelli, dislocate in diversi paesi del mondo, tra i quali Stati Uniti, Cina, Hong Kong e Turchia, operanti nel settore della commercializzazione di prodotti elettronici (specie di telefonia) e beni di lusso (orologi etc.); dette societĆ procedevano quindi alla spedizione dei prodotti verso i clienti sud americani, i quali pagavano (in pesos) il prezzo dei prodotti direttamente alla ārete dei brokerā di supporto ai cartelli colombiani, cosƬ permettendo a questi ultimi, con la consegna delle somme alle consorterie criminali, di ottenere il denaro, oramai ripulito, in moneta locale.
La peculiaritĆ delle indagini ĆØ consistita nellāaver fatto ricorso alla normativa delle indagini sotto copertura con un agente undercover della Guardia di Finanza, il quale, piuttosto che intervenire sui movimenti delle sostanze stupefacenti, ĆØ intervenuto sui movimenti del denaro, svelando lāattivitĆ di riciclaggio dei proventi del narcotraffico. Sono stati monitorati 42 episodi di raccolta di denaro (operazioni di āmoney pick upā), per un totale di circa 18,5 milioni di euro, avvenuti, previ accordi su sistemi di messaggistica criptati, su tutto il territorio nazionale, spesso in localitĆ poco frequentate per non destare sospetti. Lāesecuzione del provvedimento dellāAutoritĆ Giudiziaria ā avvenuta nelle province di Bologna, Brescia, Firenze, Matera, Milano, Napoli, Perugia, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Roma e Torino, nonchĆ©, grazie al supporto dellāorgano di cooperazione giudiziario europeo EUROJUST e lāausilio di funzionari dellāAgenzia EUROPOL, anche in Colombia e Spagna ā ha consentito di sottoporre a sequestro saldi attivi dei conti correnti, beni immobili ed automobili. Gli esiti dellāodierna indagine testimoniano, ancora una volta, lāefficacia delle sinergie investigative poste in essere dalla Guardia di Finanza e dalla Procura della Repubblica di Trento, a contrasto dei piĆ¹ insidiosi e complessi fenomeni di riciclaggio internazionale dei proventi illeciti generati dalle organizzazioni criminali. A memoria dellāinsegnamento di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di seguire i movimenti del denaro per sconfiggere il crimine organizzato, lāesecuzione delle misure avviene a pochi giorni di distanza dallāanniversario della strage di Capaci. Si osserva come sia stato importante il ruolo della Direzione Nazionale Antimafia che, oltre allāapplicazione di un suo magistrato, ha provveduto al coordinamento dellāattivitĆ investigativa della Direzione Distrettuale della Procura di Trento con le altre Procure Distrettuali interessate, ivi comprese quelle che oggi operano contestualmente con questo Ufficio, per lāesecuzione di altre misure cautelari. In osservanza delle disposizioni del Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine in relazione alla vicenda, sarĆ definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. La diffusione del presente comunicato stampa ĆØ stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Trento in ottemperanza alle disposizioni di cui al D.Lgs n. 188/2021.