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Denise Pipitone: il caso si riaccende

A riaccendere il caso è stata una telespettatrice russa che lavora in Italia. Ha visto l’appello di Olesya Rostova e ha contattato la redazione di “Chi l’ha visto?”. La ragazza russa quando aveva 4 anni è stata rapita da una donna di etnia Rom. Ha vissuto qualche anno nel campo rom, fino a quando la “madre” è stata arrestata e lei è finita in un orfanotrofio. Dopo 17 anni cerca la sua vera mamma, con un appello in tv.

La somiglianza ha fatto riaccendere qualche flebile speranza e lo stesso legale di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone dice: “Vogliamo rimanere con i piedi ben piantati a terra, cautamente speranzosi, ma senza illuderci più di tanto. Le segnalazioni passate ci hanno dimostrato che l’illusione non porta a nulla, ma sarà l’esame del Dna a fugare ogni dubbio (è stato già prelevato, ndr.). Vogliamo ringraziare quanti in questo momento ci sono vicini e sono solidali. Ci fa capire quante persone amino Denise e non l’abbiano dimenticata”.

L’avvocato ha anche ribadito che Piera Maggio non si recherà in Russia perché  in convalescenza dopo un piccolo intervento.