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Catanzaro, dopo il sit-in di protesta incontro sindacati-Prefetto: Tavolo di concertazione permanente

Catanzaro – I sindacati hanno consegnato al prefetto di Catanzaro, un documento nel quale hanno avanzato una serie di richieste al governo e alla Regione Calabria, alla luce delle recenti tragedie che hanno funestato anche il territorio calabrese.
“Fermare la strage silenziosa, indegna per un Paese che si dice civile, dove morire di lavoro è diventato una emergenza che non si può più affrontare con note di cordoglio e solidarietà”. Una delle soluzioni concrete individuate al termine dell’incontro con il prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci, sollecitato da Area Vasta Cgil Catanzaro-Crotone-Vibo, Cisl Magna Graecia e Uil Catanzaro-Vibo è proprio quella di attivare ad un tavolo permanente con parti datoriali, la Regione, l’Inail, l’Asp, Ispettorato del lavoro e l’Inps misure di prevenzione e verifica finalizzare a contenere questo fenomeno diventato drammaticamente dilagante. L’incontro con il prefetto, sollecitato nei giorni scorsi dai segretari Enzo Scalese, Salvatore Mancuso e Santo Biondo, rispettivamente di Cgil Area Vasta, Cisl Magna Graecia e della Uil Catanzaro Vibo è stato preceduto da un sit in che si è tenuto davanti alla Prefettura di Catanzaro. Presenti, tra gli altri, il segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato, il consigliere regionale Raffaele Mammoliti, il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, la vice sindaca Giusy Iemma e il presidente del consiglio comunale del Capoluogo, Gianmichele Bosco.

Il prefetto Ricci – si legge in una nota – “ha dimostrato grande sensibilità e attenzione alle richieste di Cgil, Cisl e Uil, che hanno sollecitato una maggiore prevenzione, un potenziamento dei controlli, un inasprimento delle sanzioni nei confronti delle imprese che non rispettato i protocolli di sicurezza, più assunzioni all’Ispettorato del lavoro e nella medicina territoriale, l’istituzione di una Procura nazionale”. A livello regionale i sindacati hanno chiesto l’attivazione di un tavolo aperto alle forze economiche e sociali, all’Inail e a tutte le istituzioni competenti, e l’istituzione di una commissione alla Regione Calabria “perché – è stato detto nel corso del sit-in – ormai gli osservatori non servono più”.

“Il prefetto si è dimostrato disponibile a convocare questo tavolo con le parti datoriali, la Regione, l’Inail, l’Asp e l’Inps per fare una verifica della situazione. Abbiamo chiesto anche una verifica sui soggetti beneficiari dei fondi pubblichi perché è chiaro che chi non applica i protocolli sulla sicurezza, i dispositivi di protezione, non attua misure di prevenzione e si rende responsabile di questi infortuni non può accedere a nessun fondo pubblico o agevolazione pubblica o d’interesse pubblico”, ha dichiarato al termine dell’incontro il segretario generale Cgil Calabria, Angelo Sposato. Nei giorni scorsi il consigliere regionale Raffaele Mammoliti ha depositato una interrogazione in merito all’emergenza morti sul lavoro al presidente della giunta Occhiuto. “In materia la Regione ha competenze ben precise. Le Asp hanno compiti di vigilanza in tema di salute e sicurezza sul lavoro – spiega Mammoliti -. Ho chiesto al presidente di verificare quante sono le risorse dedicate e in caso provvedere al loro incremento, quanto personale nelle Asp è utilizzato allo scopo, e quali iniziative vuole assumere se insufficiente. I morti purtroppo sono una sconfitta per tutta la società civile. In Calabria abbiamo poi un’incidenza molto maggiore rispetto alle altre regioni. Si aggira intorno al 125 in più. Sono cifre esponenziali sulle quali non ci può voltare dall’altra parte”.

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