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Boss bulgaro della cocaina legato alla ‘ndrangheta ottiene cittadinanza ucraina dal presidente Zelensky

In merito alla visita dello scorso 27 aprile in Ucraina di una delegazione del governo bulgaro, Rumen Petkov (nella foto), leader del partito ‘Abv’, ha suggerito di chiedere al presidente Volodymyr Zelensky quale sia la sorte del boss della cocaina, il bulgaro Evelin Banev detto ‘Brendo’, arrestato in Ucraina il 6 settembre del 2021, e al quale è stata poi concessa la cittadinanza ucraina.

Il boss era stato condannato in precedenza per traffico di droga e riciclaggio di denaro in tre paesi: in Italia a 20 anni di reclusione, in Romania a 10 anni e in Bulgaria a 6 anni. L’uomo era a capo di una banda criminale bulgaro-italiana attiva nel traffico internazionale di droga. La sua organizzazione era stata sgominata a fine maggio del 2012 in Bulgaria, nell’ambito di una operazione attuata dai servizi speciali bulgari e italiani con l’assistenza dell’Interpol.

Tale banda criminale legata alla ‘ndrangheta calabrese, composta di oltre trenta persone delle quali 15 bulgari e 12 italiani, faceva entrare in Italia dal Sudamerica, prevalentemente via mare, una media di 40 tonnellate di cocaina all’anno. Dopo le condanne, Brendo è riuscito a darsi alla macchia nel 2015.

Arrestato a Kiev l’anno scorso, il boss ha ottenuto la cittadinanza ucraina e la corte d’appello di Kiev gli ha concesso la libertà con l’argomentazione che secondo le leggi locali, essendo cittadino ucraino, non può essere estradato. Attualmente è latitante. “Volodymyr Zelensky ha concesso la cittadinanza ucraina a Brendo e quindi risulta un suo protettore”, ha osservato Rumen Petkov, che si chiede dove sia adesso Brendo, e come l’Ucraina possa chiedere di entrare nell’Ue con un tale precedente.
(fonte: antimafiaduemila)