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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Vaccini, 23enne riceve 6 dosi per errore: “Ho paura e mi fa male tutto”

Sei dosi di vaccino in un’unica soluzione. Sarebbe dovuto a un errore umano nel momento della preparazione della siringa la somministrazione di un’intera fiala di Pfizer a una ragazza di 23 anni. La giovane è stata ricoverata in osservazione nell’ospedale Noa di Massa Carrara
In un letto di casa, con la mamma avvocato accanto, Virginia, 23 anni, una laurea in Psicologia clinica e attualmente studentessa alla «magistrale» all’Università di Pisa, cerca di sdrammatizzare. È provata, però, lo spavento è stato tanto quando domenica mattina le hanno detto che le avevano iniettato per sbaglio sei dosi del vaccino Pfizer.
Le sue dichiarazioni a Corriere.it:
Denuncerà l’ospedale?
«Assolutamente no. Ho parlato anche con mamma e anche lei è d’accordo nessuna denuncia penale. Sono cose che possono accadere, tutti si sbaglia, non c’è dolo. L’ho letto negli occhi dell’infermiera che mi ha fatto l’iniezione».
Ci racconta esattamente che cosa è successo?
«Domenica mattina alla 10 sono andata all’ospedale civile Noa di Massa per il vaccino che dovevo fare perché sto frequentando uno stage. Ho parlato con il medico per l’anamnesi, poi mi sono seduta con il braccio scoperto. E l’infermiera è arrivata con la siringa».
Non ha notato nulla di anomalo?
«Assolutamente no, anche perché io ho il terrore dell’ago nella carne e dunque non guardo mai chi mi fa le iniezioni. Ma appena inoculata la dose, anzi le dosi, ho capito subito che c’era qualcosa che non era andata per il verso giusto».
Perché?
«L’infermiera era agitata, molto spaventata. Ha parlato con il medico. Mi hanno chiesto di uscire un momento. Poi mi hanno spiegato tutto e mi hanno detto che mi avrebbero ricoverato in osservazione per 24 ore».
E lei che cosa ha detto?
«Pensavo di sognare. Ho avuto paura, ovviamente, anche perché giustamente medico e infermiera mi hanno raccontato tutta la verità e non hanno nascosto niente. Mi hanno detto che sono diventata bianca in volto come un cencio. La prima cosa che ho fatto è quella di telefonare alla mia mamma. Quando gliel’ho detto era sconvolta, poi anche lei ha parlato con il medico e si è un po’ tranquillizzata».
E dopo che cosa è accaduto?
«Mi hanno ricoverata in una stanza singola con una psicologa… quasi una collega (sorride la studentessa che ancora non è iscritta all’Ordine, ndr) che mi ha molto aiutato. Ed è iniziato il monitoraggio. Mi hanno dato alcuni farmaci, credo Tachipirina. Poi sono arrivate le prime reazioni. Nulla di grave, per fortuna, mal di testa, stanchezza, qualche brivido».
Adesso un po’ meglio?
«Sono stanchissima. E molto stressata. Ho forti dolori nel punto dell’inoculazione, mi fa male tutto il braccio e ovviamente ho paura. Adesso bisogna vedere che cosa accadrà. Non c’è letteratura. Non farò nessuna denuncia penale ma è ovvio che se avrò in futuro gravi conseguenze qualcuno dovrà rispondere in sede civile. La mia tolleranza vale solo per l’infermiera o chi per lei ha sbagliato non per la struttura che comunque non può mai permettersi certe disavventure».
Ma i medici che cosa le hanno detto?
«Che non sanno esattamente quali conseguenze ci potranno essere. Chi ha detto addirittura che invece di una sovrapproduzione di anticorpi, come si può supporre, potrei anche non averne. Una dose troppo alta pare che annulli ogni effetto»
In questo ultimo caso si dovrà vaccinare di nuovo?
«Spero che non ci sia bisogno, ma sono pro vaccino e se ci sarà necessità lo farò ancora. Una dose sola però».

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