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mercoledì, 24 Aprile, 2024
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Rolex ed altri oggetti preziosi al giudice Petrini: nei guai anche il cancelliere della Commissione tributaria di Catanzaro

Catanzaro – Le ammissioni e i riscontri scaturiti dall’inchiesta “Genesi” della Guardia di Finanza su delega della Procura di Salerno continua a scoperchiare sacche di illegalità.
Come si ricorderà, nelle scorse settimane, l’operazione delle fiamme gialle ha potato all’arresto del giudice Marco Petrini presidente della seconda sezione della Corte d’appello di Catanzaro e della Commissione tributaria, ora sospeso con l’accusa corruzione in atti giudiziari in alcuni casi aggravati dal metodo mafioso.
Petrini dopo l’aresto ha iniziato a parlare con i magistrati campani ammettendo le sue responsabilità e probabilmente svelando altri particolari. A Petrini sono stati revocati i domiciliari sostituiti con il divieto di dimora in Calabria.
Intanto, da quanto si apprende, un avviso di garanzia con l’ipotesi di accusa di corruzione sarebbe stato inviato al cancelliere della Commissione tributaria provinciale di Catanzaro, Massimo Sepe.
Nel frattempo, proprio questa mattina, è scattata una perquisizione negli uffici proprio della cancelleria nonchè nell’abitazione di Crotone di Sepe finalizzata a trovare i riscontri alla pesante ricostruzione dell’accusa, che lo avrebbe visto consegnare a Petrini “orologi preziosi del tipo Panerai, Hublot, Rolex gmt master e Cartier in cambio del suo interessamento finalizzato ad ottenere l’accoglimento dei ricorsi presentati dai contribuenti avverso gli avvisi di accertamento dell’agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza”.
A svelare le circostanze sarebbe stato lo stesso Petrini che avrebbe portato i magistrati a convincersi “che nei luoghi – oggetto della perquisizione di oggi – si trovino documenti, immagini, oggetti, beni, denaro nonché chiavi di cassette di sicurezza e casseforti, cose su qualsiasi supporto, utili ai fini dell’accertamento del reato”.
I finanzieri starebbero, in particolare, cercando documenti “utili a comprendere le modalità di assegnazione dei ricorsi della commissione tributaria ai singoli giudici competenti” o “segnalazioni istanze dirette al giudice Petrini in relazione ai ricorsi”. O ancora “documentazione utile ad evidenziare eventuali sproporzioni tra i redditi dichiarati degli indagati e le disponibilità economiche con le spese sostenute”. Senza dimenticare “documenti utili ad identificare i corruttori”.

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