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martedì, 23 Aprile, 2024
HomeAttualitàRegionali, "Piattaforma Berlinguer" e Rifondazione Comunista non partecipano con propri candidati

Regionali, “Piattaforma Berlinguer” e Rifondazione Comunista non partecipano con propri candidati

“Nel momento in cui il segretario nazionale del Pd Zingaretti ha accettato di ammettere nella coalizione di Pippo Callipo gli uomini di un Mario Oliverio in ritirata, abbiamo capito che sarebbe stato difficile dare seguito al mandato ricevuto dalla consultazione on-line degli iscritti della piattaforma Berlinguer, i quali scegliendo Callipo avevano sonoramente bocciato la fallimentare esperienza del governatore uscente. Per questo motivo pur riconoscendo nella figura di Pippo Callipo persona onesta e perbene, non parteciperemo alle elezioni regionali con nostri candidati, viceversa continueremo a batterci contro le destre predatrici del Sud e per un autentico rinnovamento della classe politica che, a questo punto, nemmeno questa tornata elettorale potrà assicurare alla Calabria”. E’ quanto comunica la “piattaforma Berlinguer” che aggiunge ” Pippo Callipo ha certamente compiuto un’azione non comune, quella di lasciar fuori dalle proprie liste personaggi discutibili, coraggio che nessuno degli altri candidati presidenti in campo (Santelli, Aiello, Tansi) ha esplicitato. Siamo distanti dalle istanze di profondo rinnovamento che pure avevamo auspicato, insieme alla questione morale di berlingueriana memoria, mettendolo al primo punto programmatico dei dieci elaborati. Tanto è vero che tra i candidati c’é chi dietro il cosiddetto ‘civismo’ nasconde evidenti interessi personali e, fingendo di essere libero, cerca di recuperare prebende e posti di potere perduti. Sino a quando, come ben detto dal procuratore Gratteri, i cittadini onesti non riusciranno a fare politica liberamente e, lontano da lobby e potentati, non cercheranno di occupare quegli spazi ‘liberati’, la Calabria sarà destinata ad essere terra di conquista di una mediocre, ipocrita, o peggio ancora, importata, classe dirigente”.
“Proseguiremo pertanto il nostro lavoro ed il nostro impegno con onestà al servizio del popolo calabrese, stando con umiltà in mezzo alla strada, dentro ai conflitti sociali e sui territori, cercando di rigenerare un tessuto civile ancora troppo molle e non immune alle logiche clientelari del passato- precisa “piattaforma Berlinguer” che ” cercherà di strutturarsi aprendo e occupando a sinistra spazi di partecipazione attraverso il radicamento dell’associazione in tutta la Calabria e pure al di fuori dei confini regionali. Lo faremo con pazienza, speranza ed entusiasmo, per scardinare il sistema innanzitutto partendo dal coinvolgimento delle giovani generazioni, dai movimenti e da tutto ciò che di nuovo ruota attorno alla società italiana in fermento, a partire dal movimento delle Sardine e dalle sinistre di opposizione al Governo, con cui é necessario dialogare nel nome dell’antifascismo e della Costituzione per sbarrare la strada alle destre ed al salvinismo ed esercitare da sinistra una proposta alternativa e innovativa, giovane e credibile”.

“Questo percorso preelettorale, che si avvia alla conclusione, ha visto il partito regionale fortemente impegnato nella costruzione di relazioni finalizzate a determinare un soggetto inclusivo della sinistra plurale – e, quindi, più rappresentativo della nostra regione- caratterizzato dal comune denominatore del cambiamento e del rinnovamento”. Lo si legge in una nota della segreteria regionale di Rifondazione Comunista.
“Come già esplicitato nel primo documento della segreteria, siamo stati spinti a intraprendere questa non facile strada dalla convinzione di dover dare la giusta importanza alle sollecitazioni diffuse, fortemente in sintonia con il nostro sentire, che non potevamo non cogliere, restando a guardare, considerata l’attuale condizione di grave disagio e difficoltà socio-economica ed occupazionale in cui versa la Regione Calabria, tra l’altro in vera emergenza democratica per l’intreccio perverso tra ‘ndrangheta, politica e affari, messo in luce, ancora una volta, dall’ultima inchiesta della procura antimafia. In considerazione di tutto ciò, non potevamo lasciar perdere l’occasione di imprimere una svolta seria alla politica calabrese, che da anni non fa che riprodurre lo stesso copione, utilizzando attori diversi. Abbiamo creduto – si legge ancora – che questa fosse finalmente la volta buona per costruire una piattaforma programmatica – da affidare a nuove generazioni e nuove culture – tale da fornire l’energia necessaria per superare la rassegnazione dei Calabresi, ormai da tempo disillusi e scoraggiati dalla politica. Purtroppo, la nostra apertura non è bastata, perché le difficoltà degli altri hanno di fatto impedito un’interlocuzione alla pari che avrebbe potuto trasformare le debolezze individuali in quella forza collettiva capace di recuperare e coinvolgere tutti. Alla luce dei fatti, dobbiamo constatare che, per scelte attuate autonomamente dalle altre forze politiche, a partire da quella del candidato presidente, da noi non condivisa, l’ipotesi di un nuovo percorso plurale è venuta meno”.
Pr Rifondazione Comunista “Non viene meno, però, la nostra convinzione che il partito debba continuare a lavorare per determinare, nel tempo, nuove condizioni di unità a sinistra, per la difesa della democrazia e dei diritti di tutti. Noi ci abbiamo creduto ed abbiamo lavorato per raggiungere l’obiettivo, ma il tentativo non è andato in porto. La conclusione degli eventi ci porta a ritenere che, al momento, non siano maturate le condizioni politiche per una nostra presenza alla tornata elettorale del 26 gennaio 2020.
Questa non è una fuga; noi rimarremo in campo e continueremo, anche in campagna elettorale a far sentire la nostra presenza, con le nostre idee e le nostre proposte”.

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