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venerdì, 19 Aprile, 2024
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Portò gratis da Vibo a Roma una bimba malata, tassista è Cavaliere della Repubblica

Oggi al Quirinale il presidente della Repubblica ha consegnato anche ad Alessandro Bellantoni l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana per essersi distinto, insieme ad altri, nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus.
Bellantoni, come si ricorderà, è il tassista romano che ha percorso 2.600 chilometri per portare gratuitamente durante il lockdown una bambina di Vibo Valentia a Roma, andata e ritorno, a un controllo oncologico al Bambin Gesù.

Ma non si è accontentato del riconoscimento. Al cerimoniale del Quirinale ha consegnato una lettera per il presidente Mattarella “perche’ sono padre di una ragazza gravemente disabile e la disperazione mi ha portato a cogliere l’occasione di un giorno cosi’ importante”.
“Da ventidue anni – scrive Bellantoni nella lettera – sono padre di Martina, disabile grave, e nonostante la sofferenza, il dolore, la fatica fisica e mentale mia figlia resta il mio primo motivo di vita e l’unico per il quale mi spingo ogni giorno verso tutti coloro che vivono la mia stessa condizione: l’amore profondo e incondizionato per i propri figli disabili con il quale si combatte per consentire loro una vita dignitosa. Siamo tantissimi, centinaia, migliaia, probabilmente milioni di vite difficili, stremanti e anche costose, molto costose. E sempre più sole. Si, siamo soli, siamo eroi non per caso ma per necessità”.
Dopo aver spiegato di credere nello Stato “che lei rappresenta Presidente” il tassista scrive che “essere disabile o assistere un disabile nel nostro paese è ancora di una difficoltà inimmaginabile. Le mie tre ore di sonno per notte, ormai da 22 anni, non possono più darmi il giusto riposo per affrontare il nuovo giorno. E purtroppo la vita non ti risparmia altri problemi. Lo stato non ci aiuta, strutturalmente e nemmeno economicamente. E Lei, Presidente, deve sapere quanti soldi costa la vita di un disabile” e quanti sacrifici comporta.
Bellantoni fa alcuni esempi: “A causa dei tagli alla spesa pubblica le ore di assistenza domiciliare sono sempre di meno e per ottenerle la burocrazia rende tutto quasi impossibile; un disabile grave non può attendere sei o sette mesi per avere nuovi ausili o una nuova sedia a rotelle: per un disabile una carrozzina è la vita; le attese per visite specialistiche sono inaccettabili ed esiste una carenza di strutture adeguate con personale qualificato per effettuare semplici visite di routine a diversamente abili o neuro diversi. Una semplice visita dal dentista per un neuro diverso come mia figlia necessita di un anestesia totale, anche per una semplice carie. I risvolti economici per le famiglie che accudiscono un disabile meriterebbero mille dibattiti, uno fra tanti la perdita o la rinuncia del lavoro. Quante spese dobbiamo sostenere perchè le strutture sanitarie convenzionate non sono all’altezza e dobbiamo rivolgerci a strutture private? Possa Lei, Presidente Mattarella -conclude Bellantoni- sensibilizzare tutte le forze politiche su questi argomenti con la stessa forza ed il coraggio di un eroe cavaliere”.

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