Reggio Calabria – Filippo Mancuso, della Lega, è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Calabria. L’elezione di Mancuso è avvenuta al primo scrutinio con 22 preferenze su 31 votanti e presenti. Nove le schede bianche. Filippo Mancuso, che è alla sua seconda legislatura regionale, è nato a Catanzaro il 26 aprile 1962. Laureato in Economia dell’azienda moderna, esercita la libera professione nel campo della consulenza fiscale, tributaria, amministrativa, societaria del lavoro e contenzioso tributario. E’ iscritto all’albo dei commercialisti ed esperti contabili, all’albo dei revisori contabili e a quello dei consulenti tecnici d’ufficio del Tribunale di Catanzaro. Nel maggio del 2011 è stato eletto consigliere comunale di Catanzaro e più volte ha ricoperto l’incarico di assessore del Comune capoluogo. E’ stato anche consigliere provinciale di Catanzaro.
“La Calabria ci chiede cuore e coraggio! Sarò il Presidente di tutti, garante della dialettica democratica nel rispetto dello Statuto e del Regolamento. La congiuntura, complessa per via della pandemia che ha cambiato le nostre abitudini di vita e inciso sul modello di sviluppo del Paese, ci chiede di essere protagonisti dei cambiamenti, all’insegna del buongoverno e dei principi della programmazione e della partecipazione popolare”. Il neo Presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, intervenendo in Aula subito dopo la sua elezione, ha apprezzato “il dinamismo di cui sta dando prova il presidente Occhiuto, che – ha detto – è come se incarnasse fisicamente il cambio di passo a cui tutti siamo chiamati, se vogliamo mettere a valore, per promuovere sviluppo e nuova occupazione, il patrimonio ambientale, storico, culturale e architettonico che fa della Calabria una delle regioni più belle d’Europa”.
Ha apprezzato (“un fatto inimmaginabile qualche mese addietro”) la fine “del tormentone dei commissari della sanità mandati in Calabria dai tanti Governi”. E auspicato che “col contributo di tutti, la sfida di avere una sanità dignitosa sia finalmente affrontata e vinta”. Tra le tante questioni di cui occuparsi, il Presidente del Consiglio regionale ha indicato “l’integrazione dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio col Policlinico Mater Domini di Catanzaro, la cui realizzazione consentirà alla Calabria di avere un Polo sanitario-universitario d’eccellenza tra i più ragguardevoli del Mezzogiorno”. Un passaggio dell’intervento, ha riguardato gli 80 miliardi che il Pnrr destina al Mezzogiorno: “Siamo dinanzi all’appuntamento della vita per la Calabria. Non dubito che la Regione sarà all’altezza del compito. Naturalmente, c’è bisogno di supporti tecnici per la progettazione e rendicontazione delle risorse senza cui si avrebbero difficoltà”. Ancora Mancuso: “Se le risorse del Pnrr, per più cause, dovessero essere appannaggio solo delle aree forti del Paese, lobby e cordate di potere tecnicamente attrezzate, non mettendo la Calabria e il Sud nelle condizioni di utilizzarle, l’Italia perderebbe l’occasione di realizzare la coesione sociale che insegue da 160 anni. Tutto ciò va scongiurato, perciò attiviamoci al massimo!”
Particolare attenzione, il presidente Mancuso ha riservato ai Comuni: “gli avamposti della democrazia che vivono un’insopportabile condizione di solitudine, aggravata dalla presenza della criminalità organizzata, per il cui contrasto è necessario affiancare all’attività della Magistratura e delle Forze dell’ordine – a cui non finiremo mai di essere grati per l’impegno e gli importanti risultati che stanno conseguendo – una più ampia e forte reazione della società civile. La criminalità organizzata – ha scandito il presidente Mancuso nell’Aula dedicata a Francesco Fortugno – è un disvalore assoluto ed è uno dei principali ostacoli allo sviluppo”. Ha parlato di “normalità della Regione, che si consegue facendo funzionare bene e tempestivamente ogni suo organismo e articolazione”. Pertanto, ha auspicato “che l’insediamento della Conferenza dei capigruppo e l’elezione degli Uffici di Presidenza delle Commissioni avvengano rapidamente”. Ha promesso, inoltre, approfondimenti del Consiglio sulle grandi questioni del momento (fuga dei giovani, modernizzazione del regionalismo, Università, relazioni con i calabresi fuori dalla regione, attuazione della riforma del welfare con uno sguardo alle persone affette da demenza e alle loro famiglie).
Ha segnalato alcune criticità “su cui la Regione deve intervenire” (la crisi delle imprese piccole medie, le lacune infrastrutturali che isolano la Calabria, il dissesto idrogeologico e le tante criticità ambientali, la desolazione delle aree interne, il dramma dei giovani senza lavoro e le ragioni del mondo del precariato). Avvertendo, però, che “la Calabria non può essere lasciata sola! Troppe mancanze e gravi sottovalutazioni ci sono state, nei decenni scorsi, verso i bisogni di una regionale che vanta dallo Stato crediti enormi. Mancuso ha chiesto più attenzione per i porti (“a incominciare dal Porto di Gioia Tauro”) e alle sofferenze degli aeroporti, con un passaggio sulla vicenda Sacal: “Sulle strane procedure da parte dei privati, per avere la maggioranza delle quote, denunciate dal presidente Occhiuto, intervengano subito le autorità di controllo. Si apra una pagina nuova su queste tre infrastrutture fondamentali per la mobilità e per lo sviluppo”. Ha voluto, inoltre, rivolgere un saluto alla (sua) città di Catanzaro “le cui funzioni di capoluogo meritano di essere supportate da adeguate risorse” e chiesto interventi “per l’area centrale della regione, trascurata dai tanti governi regionali che si sono succeduti”.
Nel volgere un saluto alla città di Reggio, che ospita il Consiglio regionale, ha affermato: “Sosterrò la Conferenza Interregionale Calabria-Sicilia per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto, perché l’alleanza organica tra le due Regioni è un incubatore di processi virtuosi”. Anche i giornalisti tra i soggetti cui ha inviato un saluto nel giorno del suo insediamento. In particolare, a quelli “cui è impedito dalle intimidazioni mafiose l’esercizio della loro essenziale funzione di informare i cittadini. Il contributo, anche critico, della stampa che si occupa della politica regionale – ha concluso – ci aiuterà a non deragliare. A rimediare ai possibili errori. A migliorarci, a spingerci a fare. E a fare bene!”