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giovedƬ, 25 Aprile, 2024
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In barcone dalla Tunisia passando per Crotone per curare il figlio cardiopatico

Hanno attraversato il Mediterraneo dalla Tunisia con la speranza di poter offrire al loro bimbo, di appena 8 mesi e affetto da una malformazione cardiaca, cure e assistenza adeguate. Dopo due giorni di viaggio su un barcone insieme ad altre 50 persone, lo sbarco a Lampedusa e poi il trasferimento presso il centro di prima accoglienza di Crotone, per il piccolo eā€™ stato disposto, in un primo momento, il ricovero presso lā€™ospedale della cittĆ  calabrese e, successivamente, presso la Cardiochirurgia pediatrica dellā€™ospedale Monaldi di Napoli (nella foto sotto) dove ĆØ stato operato, per una tetralogia di Fallot, dallā€™equipe del dottor Guido Oppido.
La mamma, scappata in Tunisia dalla Costa dā€™Avorio dopo la morte del padre e per evitare un matrimonio combinato che non voleva, ha appena 18 anni e, in Tunisia, ha incontrato il marito, anche lui Ivoriano, di 19 anni. Dopo la nascita del piccolo e dopo aver avuto la diagnosi che il figlio era affetto da una delicata malformazione cardiaca i due hanno deciso di rischiare la sorte su un barcone nella speranza di garantirgli una aspettativa di vita normale.
ā€œIl piccolo, affetto da tetralogia di Fallot, nota anche come morbo blu per la cianosi che sviluppano le persone che ne sono affette, presentava, al momento del ricovero, un ampio difetto intraventricolare e un restringimento dellā€™uscita del ventricolo destro, della valvola cardiaca e del tronco e dellā€™arteria polmonare e, pertanto, ĆØ stato sottoposto a un intervento chirurgico che ha previsto la chiusura del foro tra i due ventricoli e lā€™allargamento dellā€™uscita del ventricolo destro e della valvola e del tronco polmonare in modo tale di consentire al sangue di ossigenarsi adeguatamenteā€ spiega Guido Oppido, direttore della UOC di Cardiochirurgia pediatrica del Monaldi. ā€œSi tratta ā€“ aggiunge ā€“ di un intervento correttivo definitivo che garantirĆ  al piccolo una aspettativa di vita normale. Il piccolo, una volta dimesso, dovrĆ  essere monitorato costantemente pertanto ci stiamo muovendo con la Croce Rossa Italiana e con i servizi sociali affinchĆ© la famiglia trovi una adeguata sistemazione a Napoli in modo da potergli garantire il corretto follow upā€. ā€œIn un momento cosƬ complicato abbiamo bisogno di notizie del genereā€, dichiara Maurizio di Mauro, direttore generale dellā€™Azienda Ospedaliera dei Colli.
ā€œVoglio ringraziare la Croce Rossa che sta seguendo la situazione e che ha consentito anche al padre di venire a Napoli da Crotone. Lā€™ospedale non ĆØ un luogo dove si cura la sola malattia, ma deve essere un luogo dove si accolgono i pazienti e si seguono nel tempo”.
(foto di archivio)

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