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giovedì, 25 Aprile, 2024
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Crea: Ancora potenziali pericoli per la salute della popolazione di Lazzaro

Motta San Giovanni (RC) – Riceviamo e pubblichiamo:
“Scrivo quale Referente unico dell’A.N.CA.DI.C, associazione che promuove e tutela il patrimonio paesaggistico e l’ambiente salubre e la viabilità per rappresentare che il fuoco continua a covare sotto i fanghi di depurazione essiccati, smaltiti in ogni dove nella vasta area circostante l’impianto di compostaggio di ‘Comunia’ e i venti dominanti da Nord/est trasportano la fumosità e le sostanze in essa contenute verso il centro del paese. Il fuoco cova non solo sotto il grosso quantitativo di fanghi essiccati depositati a cielo aperto al piede dei terrazzamenti lato Sud dell’impianto e nell’area lato Nord dello stesso ma cova in diversi punti dell’area in questione ove si sono formate delle fumarole.
L’intensità del fumo e le fiammelle si notano maggiormente all’imbrunire e alla mattina presto e nei momenti in cui il vento soffia con maggiore intensità.
Visto che il fuoco cova sotto i fanghi di depurazione essiccati e la legna, riteniamo sia difficile spegnerlo con getti d’acqua, sarebbe opportuno prima movimentare il materiale interessato dal fuoco e poi utilizzare l’acqua. Non mancherà certo alle Istituzioni competenti trovare una soluzione, bisogna però fare in fretta anche perché i danni alla salute pubblica non sono visibili e si manifestano a lungo/medio termine e la salute degli abitanti di Lazzaro da anni è minacciata da compromissioni ambientali molte delle quali si sarebbero potuto evitare, come si sarebbe potuto evitare che i rifiuti contenuti nei cassoni situati all’interno del centro di raccolta rsu comunale bruciassero per ben due giorni. Ma non esiste un impianto antincendio presso detta struttura?. I soccorsi giustamente hanno avuto la precedenza per quelle zone a maggiore rischio che hanno visto in pericolo anche alcune abitazioni ma non si può giustificare che detta struttura sia stata abbandonata a se stessa continuando a bruciare tranquillamente materiale plastico e quant’altro conferito nei cassoni metallici. Rinnoviamo le reiterate richieste di rimuovere totalmente i rifiuti depositati a cielo aperto conferendoli in impianti autorizzati come previsto dalle norme di legge”.

Vincenzo Crea
Referente unico dell’ANCADIC
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”

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