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giovedì, 25 Aprile, 2024
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Concorso esterno in associazionr mafiosa ed estorsione, politico condannato

CINQUE anni e 4 mesi di carcere. Questa la condanna inflitta dalla Corte d’Appello di Catanzaro al politico lametino Giampaolo Bevilacqua, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione aggravata dall’agevolazione alla cosca. A febbraio scorso il procutatore generale della Corte d’Appello, Raffaelle Sforza, aveva chiesto sei anni di carcere nel secondo processo d’appello nei confronti Bevilacqua, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e per un episodio di estorsione (quando avrebbe preteso lo sconto per l’acquisto di tute da ginnastica per alcuni detenuti di una cosca) mentre la difesa rappresentata dall’avvocato Francesco Gambardella, aveva chiesto l’assoluzione per il suo assistito. Bevilacqua in primo grado era stato condannato per concorso esterno e assolto per estorsione, in appello poi fu assolto da entrambe le accuse. La Cassazione8, annullò con rinvio l’assoluzione nel secondo grado di giudizio di Bevilacqua. La Procura generale c impugnò la sentenza per Cassazione ottenendo un nuovo processo d’appello. Bevilacqua, ritenuto il politico di riferimento del clan Giampà, è stato consigliere provinciale nelle file dell’allora Pdl rappresentante della Provincia di Catanzaro nel Consiglio di amministrazione della Sacal di cui Bevilacqua ha ricoperto anche l’incarico di vicepresidente. Bevilacqua è stato anche condannato all’interdizione perpetua dei pubblici uffici e al risarcimento danni alle parti civili (Comune di Lamezia Terme Associazione lametina antiracket e Fai (Federazione antiracket)

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