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Da ottobre 2021 a ottobre 2025 i prezzi dei beni alimentari in Italia sono aumentati del 24,9%, un incremento superiore di quasi 8 punti percentuali rispetto a quanto evidenziato nello stesso periodo dall’indice generale dei prezzi al consumo (+17,3%). Lo rileva l'Istat nel Focus nella nota sull'andamento dell'economia italiana. Alla forte crescita negli anni 2022-2023 ha contribuito lo choc sui listini dell’energia, che ha colpito in misura rilevante il settore degli alimentari non lavorati, sia in modo diretto, dato il rilevante peso degli input energetici, sia in modo indiretto, alimentando l'incremento del prezzo di importanti prodotti intermedi, come i fertilizzanti. Negli ultimi due anni, la dinamica di crescita è stata più contenuta e, in parte, sostenuta dal recupero dei margini di profitto delle imprese del settore agricolo. L'Istat rileva inoltre il Pil stazionario nel terzo trimestre. Secondo la stima preliminare, nel terzo trimestre il Pil italiano è rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti. Il risultato è stato inferiore a quello di Francia e Spagna e analogo a quello della Germania. La domanda nazionale (al lordo delle scorte) ha fornito un apporto negativo, mentre la componente estera netta ha contribuito positivamente. L’incremento congiunturale nullo è stato il risultato di un aumento in agricoltura, una contrazione dell’industria e di una stazionarietà nei servizi. La variazione acquisita per il 2025 è pari a +0,5%.
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Boom prezzi alimentari, Istat: “Dal 2021 aumentati del 25%”
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