Una donna, era prima di tutto Jole Santelli, la prima, a conquistare la carica di Presidente della regione Calabria, la sua amata terra, a cui, otto mesi fa, aveva giurato impegno e dedizione, e così è stato, fino agli ultimi istanti della sua vita. Una notizia che ha scosso l’Italia intera, quella della sua prematura scomparsa a causa di un male che l’affliggeva dal 2014 e che non ha mai celato, anzi, da esso, ne ha tratto forza e audacia esponendosi sempre in prima linea.
“Coraggio”. È il termine che più l’ha contraddistinta in questi anni di dura lotta con la malattia che l’assediava dimostrandosi fino in fondo, una guerriera. E ancora “coraggio” è l’espressione, la parola, che nelle ultime ore stanno utilizzando i media di tutta Italia, forse l’unica che effettivamente la rappresentava.
Una donna quindi, libera e indipendente, un politico poi, tenace e controcorrente che ha lasciato il segno durante la sua vita professionale, difatti, molteplici sono stati i ruoli che ha ricoperto.
È stata coordinatrice del dipartimento di Giustizia di Forza Italia, assistente parlamentare, coordinatrice regionale di Forza Italia, vice sindaco e assessore alla cultura di Cosenza e tanto altro.
Negli ultimi mesi si è parlato molto di lei, è stata spesso contestata per le sue scelte politiche, per le diverse ordinanze emanate durante il lockdown, per il cosiddetto “caso Spirlì”, ma per scalfire Jole c’era bisogno di ben altro.
È stata colei che, ha accettato la candidatura alla Regione solo dopo aver consultato il suo oncologo, perché voleva essere sicura di portarlo a termine quel mandato che avrebbe rappresentato la svolta per la “sua” Calabria come aveva più volte ribadito.
Oggi, però a prevalere è l’amarezza per aver perso troppo presto una donna, che lottava contro un “mostro”, probabilmente più forte di lei, e qui, non esiste più il colore politico di appartenenza, quello è ormai stato accantonato da tutti, perché qui c’era una donna, appassionata, forte, e libera che è andata via in punta di piedi, sul divano di casa sua, in una giornata uggiosa di metà ottobre.
Carmen Oliverio
